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Napoli, il padre di Annalisa Durante: ‘Andrò a trovare Noemi in ospedale, il padre mi ha chiamato e mi ha commosso’

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Il padre di Noemi ha chiamato oggi al telefono Giovanni Durante, il papà di Annalisa uccisa in un agguato di camorra a 14 anni nel 2004 a Forcella. Il genitore della piccola ferita in una sparatoria lo scorso 3 maggio in Piazza Nazionale a Napoli, vive ormai all’ospedale Santobono con sua moglie e in queste settimane ha assistito alla forte solidarietà della città per la sua famiglia e per la piccola di 3 anni che ha vinto la sua battaglia e ora sta guarendo. In particolare è stato colpito dalla vicinanza della famiglia Durante che nei giorni dopo gli interventi chirurgici è stata al Santobono e ha lasciato anche un biglietto con un cuore per lasciare un segno della propria vicinanza alla bambina. “Mi ha chiamato stamattina mi ha commosso. Mi voleva ringraziare per le preghiere che abbiamo rivolto per sua figlia e per la solidarietà che gli abbiamo espresso”, ha spiegato ai giornalisti Giovanni Durante, raccontando della telefonata ricevuta stamattina dal papà di Noemi. “Io ho perso mia figlia – racconta Durante – e con mia moglie abbiamo vissuto i giorni in cui Noemi era in pericolo di vita con grande angoscia, ci è sembrato di rivivere i nostri momenti bui. Per questo siamo stati felici di sapere che Noemi è fuori pericolo e sta guarendo. La nostra Annalisa non ce la fece, invece Dio ha voluto salvare questa bimba. Gli ho detto che in questi giorni con grande felicità andrò a trovarli in ospedale per abbracciarci”. I genitori di Noemi vivono all’ospedale Santobono in una sorta di foresteria che permette loro di stare vicino alla figlia che ora è uscita dal reparto di rianimazione e si avvia verso la guarigione. Il padre e la madre cercano di dare un senso di normalità alla bimba e allo stesso tempo seguono insieme ai loro avvocati Angelo e Sergio Pisani l’evolversi delle indagini in attesa del processo per i due uomini che sono stati arrestati per la sparatoria in Piazza Nazionale. I genitori, riferiscono i legali, chiedono infatti che sia fatta giustizia. 


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