Quarto, raid vandalico nelle ville confiscate ai Polverino

SULLO STESSO ARGOMENTO

Quarto.Raid vandalico la scorsa notte nelle ville confiscate al clan Polverino a Quarto. Le due strutture sottratte alla malavita organizzata dell’area flegreo-maranese da alcuni anni sono stato oggetto nei giorni scorsi di un bando pubblico di assegnazione per finalita’ sociali. Secondo la ricostruzione dei tecnici del comune quartese che hanno ispezionato gli immobili, ignoti hanno tentato di forzare la porta di ingresso dal garage ad una delle ville, rompendo un vetro e scardinando una porta finestra per accedere all’interno. Nulla è stato rubato. In corso indagini da parte dei carabinieri della locale tenenza. “E’ un atto gravissimo, che abbiamo prontamente denunciato ai carabinieri con cui siamo in costante contatto – ha spiegato il sindaco Antonio Sabino sulla sua pagina fecbook – Saranno le indagini ad accertare quanto accaduto, ma al di là di tutto è un fatto di una gravità inaudita, in quanto colpisce simbolicamente una intera comunità e una amministrazione che sta facendo atti concreti per voltare pagina nel segno della legalità. Mi limito solo ad osservare che da anni nessuno ha toccato nulla in questi immobili confiscati, poi appena pubblicato il bando di assegnazione, incuranti dei continui sopralluoghi che stiamo facendo con i partecipanti al bando pubblico, qualcuno rompe i vetri di una porta e penetra all’interno”. “Noi andiamo avanti – conclude Sabino – insieme a 40mila quartesi che non si piegano davanti a questi raid e insieme alle forze dell’ordine e alla magistratura”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE