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Caserta, da oggi stop alla raccolta rifiuti: chi non vuole risolvere il problema Ecocar?

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Ecocar un finto problema che non si vuole risolvere certo è che con tutti i super-professionisti in campo non è negligenza. Ma da domani stop alla raccolta dei rifiuti. È da mesi che Prefettura, Procura e Amministrazioni Comunali si dibattono su questo problema risolvibile in pochi giorni se si adottano le normative e le competenze. Il problema. Ecocar nasce dalla fusione di due società. Una che aveva “forse” i permessi per la raccolta dei rifiuti e la certificazione antimafia è una che ha messo automezzi e uomini. Hanno fuso le due società che ora si chiama Ecocar che ha vinto “senza averne i requisiti” la gara per la raccolta dei rifiuti nel Capoluogo e in alcuni Comuni casertani. Diciamo che per disattenzione delle pubbliche amministrazione non ci si è accorti che non è in regola con la certificazione antimafia. Dopo il sequestro della Società ad opera della Procura su iniziativa della Dda e di tutta la documentazione probatoria, sono stati inquisiti molti primi cittadini, e la Società non potrebbe più operare. Da qui nasce il Commissariamento. Siccome si va verso le elezioni in Europa ed in molti comuni del casertano per una questione di “Ordine Pubblico” le strade non possono diventare discariche: sembra la stessa situazione vissuta in prima persona nel napoletano dove ad ogni elezione equivaleva una montagna di rifiuti accumulati anche nelle vie più sensibili.
Però ora “giustamente” adesso i nostri cari sindaci non possono fare finta di non sapere, avvisi di garanzia in mano, hanno paura di pagare un’azienda che non è inserita sul libro bianco della Prefettura e ogni vota che devono pagare pretendono dai commissari prefettizi tanto di controfirme e di avallo degli stessi.
Nel frattempo ogni volta che i comuni pagano la Ecocar o per lucro precedente, per debiti con i fornitori e per debiti con gli Istituti Previdenziali si corre il rischio che quando un ente paghi questi soldi non finiscano ai creditori privilegiati: cioè ai dipendenti.
In pochi giorni come dicevamo prima il problema potrebbe essere risolto; basta indire una conferenza di servizio e costringere a sedersi intorno ad un tavolo Procura, Prefettura, Comuni e Sindacati; Si chiama in gergo “Passaggio di Cantiere” e basta solo un notaio. Ecocar ‘ i cui amministratori sono in galera volontariamente o per intervenute cause di “forza maggiore” cedono l’appalto nelle mani del Prefetto. Si crea un nuovo soggetto giuridico, anche temporaneo, in modo da poter gestire l’emergenza. In questo soggetto giuridico partecipano i Comuni che acquisiscono direttamente la gestione in base alle percentuali degli abitanti serviti, e costituiscono un consorzio di gestione pubblico anche a scadenza: si fa un passaggio di cantiere gli attuali dipendenti dell’Ecocar vengono assorbiti dal consorzio pubblico che se è a termine fino al termine, i mezzi vengono requisiti dalla Procura ed affidati al consorzio pubblico. Agli ex proprietari della Ecocar che oltre all’indebito lucro fino ad ora percepito per aver gestito un appalto irregolare, forse collusi anche con la criminalità organizzata non avendo la certificazione antimafia si mandano in galera o si attuano misure coercitive, anche ai domiciliari o fuori regione e per il momento è il problema è risolto. Siccome poi diventerebbe un consorzio pubblico anche se a scadenza per permettere di indire una nuova gara avrebbe immediatamente la certificazione antimafia e siccome il personale attuale, che sarà sicuramente specializzato perché effettua da tempo queste mansioni non avrebbe problemi, insieme alle organizzazioni sindacali, ad avere le autorizzazioni dalla Prefettura per lo svolgimento delle mansioni che fino ad oggi hanno svolto che è componente del tavolo…: Tre giorni.

 Gustavo Gentile


Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2019 - 07:16

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