E’ morto nella notte nell’ospedale Cto di Torino dove era ricoverato dal 16 novembre scorso, Nunzio Giuliano, il 33enne della nota famiglia di Forcella e figlio del pentito Guglielmo. Il giovane pregiudicato il 16 novembre scorso a Torino si era schiantato con il suo scooter contro un’auto durante la fuga dopo un tentativo di rapinare un Rolex a un passante e inseguito dalla polizia. La famiglia che ha sempre sostenuto che Carmine fosse li perché doveva andare a trovare in carcere lo zio Raffaele detto o’ zuì,(pure lui pentito) ora accusa la polizia: ‘Lo hanno ammazzato’ hanno sostenuto gridando al telefono. Secondo i familiari Nunzio Giuliano sarebbe stato speronato da un’auto della polizia mentre era fermo al semaforo. L’auto sarebbe arrivata a forte velocità facendo sbalzare Giuliano dalla moto. Il giovane poi per sua sfortuna è finito al centro della carreggiata mentre arrivava da un incrocio un’altra auto della polizia che lo ha investito. Ora sarà l’inchiesta della magistratura a chiarire la dinamica dei fatti.Gli agenti della squadra mobile di Torino, con il dirigente Marco Martino, che stanno conducendo le indagini hanno continuato a lavorare in queste settimane soprattutto per cercare di dare un volto e una identità al presunto complice che la mattina del 16 novembre era con Giuliano in via Madama Cristina a Torino. I due, secondo gli investigatori stavano per compiere una rapina a una persona che portava un Rolex al polso. La polizia aveva notato i loro movimenti su due scooter diversi attraverso le immagini delle telecamere della video sorveglianza. Quando le volanti arrivarono in zona Nunzio Giuliano e il suo complice si dileguarono in direzioni diverse. Ma nella fuga ci fu l’incidente. Carmine Giuliano cadde rovinosamente dalla moto e nonostante le cure le operazioni chirurgiche a cui è stato sottoposto da quel giorno non si è mai ripreso. E stanotte il suo cuore ha cessato di battere. La moglie e la sorella di Nunzio Giuliano attraverso i loro avvocati (Leopoldo Perone a Napoli e Comodo e Ambrosio di Torino) hanno fatto sequestrare la cartella clinica e hanno presentato denuncia ai carabinieri. Hanno anche visionato i filmati delle telecamere presenti in zona attraverso i quali risulterebbe chiaro l’investimento di Carmine Giuliano mentre era fermo al semaforo. Ci sarebbero anche dei testimoni. Una donna avrebbe raccontato a TorinoToday la dinamica. Ora la famiglia chiede che siano accertate le responsabilità. “Faremo peggio di Cucchi-dice la sorella-non ci fermeremo perché non è giusto che una persona sol perché ha dei precedenti e ha un cognome ingombrante debba essere ucciso in quel modo. Vogliamo giustizia”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Dicembre 2018 - 10:23 / di Cronache della Campania