Pompei. Amministrazione vs Vigili, lo scontro finisce in tribunale

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Pompei. I vigili della città del Santuario mandano il comune in tribunale. «Abbiamo dato mandato ai legali delle rispettive sigle sindacali per citare in giudizio, nelle sedi competenti, il Comune di Pompei per le vessazioni lavorative che stanno subendo i dipendenti stremati oltremodo dalla mancanza di organizzazione lavorativa». Diventa ancora più aspra la vertenza che da qualche mese oppone gli agenti di polizia municipale all’amministrazione comunale. Ad annunciare l’avvio dell’iter legale da parte dei sindacati è Mario Russo, delegato sindacale provinciale, dopo che i dipendenti si sono riuniti in assemblea nell’aula consiliare, non senza però tentare una risoluzione del problema. La vertenza, che pare giunta al capolinea, è esplosa a seguito del riassetto dell’organizzazione dei turni di lavoro. «Non c’è copertura finanziaria per pagare il riassetto organizzativo, i turni. Bisogna fare orario d’ufficio», fecero sapere all’epoca da palazzo de Fu- sco. «Abbiamo provato a definire una risoluzione per la vertenza – aggiunge Russo dopo l’incontro di ieri – ma purtroppo non si trova via d’uscita. La cosa più grave – continua – è che il sindaco se n’è lavato le mani». «La politica non c’entra in questa vicenda», avrebbe detto la segretaria generale ai lavoratori, con l’assenso del sindaco Pietro Amitrano. Non sono state poche in questi mesi le proteste da parte dei delegati sindacali che minacciarono addirittura manifestazioni in piazza. Purtroppo l’amministrazione comunale pare sia rimasta sorda su questa vertenza. Vertenza che poi si è estesa a tutta la pianta organica comunale perché, per mancanza di fondi – sempre secondo i delegati sindacali – non verrebbero pagati i premi del riassetto organizzativo e le progettualità. La vertenza della Municipale però rimane il vero dramma nella cittadina mariana. Infatti sono presenti per ogni turno di lavoro soltanto 2 unità su tutto il territorio. A fine agosto la protesta approdò in Prefettura a Napoli dove, su invito del Prefetto, ci fu un tavolo di confronto tra le parti in causa. In quella sede la segretaria generale del comune mariano, Monica Siano, affermò che le casse dell’Ente avevano in disponibilità un fondo dal quale attingere e poter così pagare gli emolumenti e far ritornare la situazione alla normalità, ma così non è stato.




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