La Tragedia di Genova: serve l’edilizia pubblica

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Sono 632 gli sfollati a causa del crollo del ponte Morandi, a Genova. Lo rende noto Regione Liguria. Risultano 311 le famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa, perche’ minacciata da possibili cedimenti. Una sparuta parte, circa una decina, si trova al centro civico Buranello, adibito a centro di accoglienza. La maggior parte ha trovato ospitalita’ presso parenti e amici. Gli uffici servizi sociali del Comune stanno lavorando per trovare spazi per queste persone che, come ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, rischiano di non rientrare nelle loro abitazioni per molto tempo. In oltre, sempre il primo cittadino, ha sottolineato questa mattina che alcune delle abitazioni a ridosso del ponte crollato rischiano di essere abbattute. L’ipotesi concreta che stanno valutando gli assessori regionale e comunale alle politiche abitative, Marco Scajola e Pietro Piciocchi, e’ che gli sfollati possano essere alloggiati in futuro in alloggi di proprieta’ del Comune di Genova e gestiti da ARTE (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia) da rimettere a posto.




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