Scafati, sgomberato il terreno confiscato al boss Galasso: lo gestiranno le associazioni

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Terra di camorra da oggi simbolo di rinascita: è stato sgomberato e affidato ad un raggruppamento di associazioni il terreno di 11 ettari confiscato al clan Galasso in via Nuova San Marzano negli anni ’90. Stamane, il Comune di Scafati ha notificato agli occupanti l’ordine di sgombero firmato dalla commissione prefettizia su input della Procura di Nocera Inferiore facendo così partire l’iter per l’affidamento alle associazioni ALPAA (Associazione lavoratori e produttori Agricoli e Ambientali) capofila, Finetica e Ferro 3.0, del terreno e dei capannoni di pertinenza, sequestrati nel 1992 ad una società della moglie del boss Pasquale Galasso. Il terreno, coltivato fino a qualche tempo fa dai Merolla, famiglia di commercianti ortofrutticoli di Poggiomarino, era stato confiscato e affidato al Comune di Scafati che un anno fa ha istruito il bando per l’assegnazione del bene a titolo gratuito. Stamane, la presa di possesso alla quale hanno partecipato gli agenti della polizia municipale, guidati dal comandante Antonio Forgione, i carabinieri e i vigili del fuoco alla presenza dei responsabili dell’agenzia per i beni confiscati. Un passo importantissimo per la rinascita di quel terreno situato in via Nuova San Marzano accanto alla villa che appartenne al boss e alla sua famiglia, oggi sede del comando compagnia della Guardia di Finanza, che sarà adibito alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli locali e in particolare del cipollotto. Un’iniziativa che non solo è il segno di riscatto contro la camorra ma che darà la possibilità a molti giovani di lavorare nella propria terra. A sottolineare l’importanza del passaggio il Prefetto di Salerno Salvatore Malfi e il commissario prefettizio Giorgio Manari, in una conferenza stampa tenutasi al Comune di Scafati, nel pomeriggio. Nel corso dell’incontro il Prefetto Malfi ha evidenziato il valore simbolico e culturale dello sgombero di oggi: “Un esempio di lotta alla criminalità – ha detto il delegato di Governo -. Mettere le mani sui beni dei clan è una gran bella cosa, soprattutto quando lo fa una commissione prefettizia, allora è ancora più sorprendente. È un risultato importante per Scafati dopo lo scioglimento per camorra e rappresenta un modo per ripristinare la democrazia nella città”.
Sullo stesso tenore le dichiarazioni del presidente della Triade commissariale Giorgio Manari: “Dopo il procedimento amministrativo tecnico necessario per raggiungere questo risultato, siamo arrivati al traguardo. E’ la legalità che si fa strada”. Il terreno sarà concesso per 10 anni a titolo gratuito al raggruppamento di associazioni denominato Alfa: “Sarà un presidio di legalità ed è stato possibile operare in questo senso perchè l’assegnazione del bene è stata una priorità della commissione – ha spiegato Manari – un successo ottenuto anche con l’impulso della Procura di Nocera e con l’attivismo della Prefettura di Salerno”.
E’ questo il primo segno tangibile della presenza dello Stato e del recupero della legalità perduta nel Comune sciolto per infiltrazione mafiosa oltre un anno fa. (r. f.)


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