Forse solo una parola di troppo. Comunque una lite per “futili motivi”, come hanno spiegato i carabinieri che stanno svolgendo le indagini sull’accaduto, e’ costata la vita a un giovane di 33 anni (l’accertamento di morte cerebrale, che dura sei ore, e’ cominciato nel pomeriggio), aggredito a Norcia con un pugno da un suo coetaneo, che e’ stato arrestato. E’ successo all’alba, intorno alle 5, all’esterno di un pub molto frequentato dai giovani del posto. I due, entrambi di Norcia, sembra si conoscessero. La vittima dell’aggressione ha vissuto per anni a Londra, dove ha lavorato come tecnico del suono, e poi da qualche mese si era ristabilito nella citta’ di San Benedetto per stare vicino ai genitori, proprietari di un’azienda agricola, in un momento difficile come quello del post-sisma del 2016. Stava attualmente lavorando insieme ad un suo amico agronomo ad un progetto sulla produzione di prodotti a base di canapa, come olio e tessuti. Aveva comunque studiato e vissuto a Norcia prima di trasferirsi all’estero. Sembra che i due abbiano avuto un diverbio davanti al locale. L’aggressore avrebbe colpito il coetaneo lasciandolo poi riverso a terra privo di sensi, sempre secondo quanto riferito dai carabinieri. Non sarebbe tuttavia ancora chiaro se sia fuggito dopo l’aggressione. All’episodio – secondo indiscrezioni – avrebbero assistito alcuni testimoni. La vittima e’ stata soccorsa e trasportata in ambulanza in condizioni gravissime prima all’ospedale di Spoleto e poi in quello di Terni, dove per alcune ore ha versato in stato di coma con una grave emorragia cerebrale. L’aggressore e’ stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Spoleto. Sulle cause della lite sono ancora in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri e secondo quanto si e’ potuto apprendere, non sarebbero emerse particolari cause scatenanti. Gli investigatori stanno valutando anche un eventuale stato di alterazione dei due.