Grida ‘Allah akbar’ ed aggredisce tre agenti in carcere

SULLO STESSO ARGOMENTO

In carcere a Padova tre poliziotti penitenziari sono stati aggrediti, prima verbalmente e poi fisicamente, da un detenuto nordafricano che li ha assaliti gridando “Allah akbar!”. A darne notizia, in una nota, e’ Giovanni Vona, Segretario Nazionale per il Triveneto del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe. “E’ successo che ieri mattina, all’interno della Casa di reclusione patavina,un detenuto maghrebino – rileva -, per ragioni assolutamente sconosciute, ha dapprima cercato di aggredire il personale di Polizia penitenziaria in servizio nella Sezione detentiva e poi, durante l’accompagnamento dello stesso presso gli ambulatori infermieristici, ha tirato fuori una lametta abilmente occultata ed ha cercato di ferire il personale che lo stava accompagnando. Ne e’ nata una colluttazione. Il detenuto e’ stato immobilizzato, ma tre poliziotti sono rimasti contusi. Aspetto inquietante, di questa vergognosa storia, e’ stato che il soggetto si e’ scagliato contro i colleghi al grido “Allah Akbar”. Stiamo parlando di un detenuto di circa 45 anni, ristretto per reati di lesioni, resistenza, rapina a mano armata e altro. Ormai non abbiamo piu’ parole per descrivere le criticita’ delle Carceri del Triveneto e le conseguenti pericolose condizioni di lavoro di chi vi lavora, in primis appartenenti alla Polizia Penitenziaria”.




LEGGI ANCHE

Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE