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Napoli, don Modesto Bravaccino: ‘Le mie affermazioni avevano lo scopo di risvegliare le coscienze’

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Napoli. Padre Modesto Bravaccino, parroco della chiesa di San Giuseppe e Madonna di Lourdes a San Giovanni a Teduccio ha voluto fare alcune precisazioni in merito ad alcune sue affermazioni nate e riportate dagli organi di stampa (cronache della campania compreso) subito dopo la marcia anticamorra organizzata dallo stesso parroco, da lacune associazioni e dalle scuole il mese scorso. Spiega don Modesto:

1) Il mio impegno è stato quello di organizzare, insieme ad altri soggetti, la “Marcia contro le stese di camorra” che ha avuto luogo in data 19 aprile c.a. Devo riconoscere che “La Repubblica” si è occupata da subito della nostra iniziativa, e questo è un merito.2) Nel giorno della marcia ho rilasciato delle interviste che sono fruibili su internet, alcune anche video. Il tema delle interviste è pressoché sempre lo stesso: siamo tutti stanchi di vivere in un clima di paura a motivo delle stese e invito TUTTI a fare qualcosa perché questo fenomeno sia fermato.3) Non conosco la reale dinamica delle stese! Ho solo ipotizzato che possa esserci anche il coinvolgimento di soggetti arruolati per necessità e poco esperti. Alcune espressioni anche forti utilizzate dal sottoscritto (come “si comprano la fame della gente”) avevano l’unico scopo di attirare l’attenzione e risvegliare le coscienze assopite, ma non era mia intenzione azzardare ipotesi investigative né fare rivelazioni di alcun genere sulla dinamica delle stese o sul coinvolgimento di disoccupati estranei al mondo della criminalità pagati a poco prezzo. È vero però che la criminalità organizzata è un male da estirpare dai nostri contesti, soprattutto perché con le sue molteplici attività rischia di contagiare anche la brava gente, o di far crescere la sfiducia e lo scoraggiamento.4) In qualità di sacerdote e parroco, in un contesto così particolare, mi corre l’obbligo di svolgere la missione affidatami dalla Chiesa con riservatezza. Mi sono esposto in occasione della marcia solo per il bene del Rione e sono contento di aver contribuito a denunciare una situazione divenuta ormai insostenibile. Sono stato frainteso in alcune mie espressioni o forse sono stato imprudente, perché non ho tenuto conto del principio sopra esposto.5) È anche vero che non posso prescindere dal dialogo con tutti i soggetti in campo, anche con quelli che hanno smarrito la via, così da poterli aiutare a giungere alla conversione e al cambio di vita.6) Il proiettile trovato nel prato del campetto della parrocchia è finito lì per puro caso e dal sottoscritto non è stato mai interpretato come un’intimidazione. Stesso dicasi per il faro colpito tempo prima nel campetto da un proiettile vagante. Il proiettile è stato portato alla marcia solo per risvegliare le coscienze dei soggetti in campo perché reagissero ad una situazione che sta diventando insostenibile.7) Un’eventuale indagine degli inquirenti sul fenomeno delle stese è una bella notizia e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito richiesta da parte delle competenti autorità.8) Con questa nota rettifico tutte le affermazioni a me attribuite o da me fatte in precedenza.9) Non ritengo sia opportuno dichiarare altro.


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