Cronaca Giudiziaria

Torre del Greco, 17enne morto: assolto l’autista del camion

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Torre del Greco, diciassettenne  morto nello schianto contro un camion della Nu,dopo cinque anni e mezzo dalla tragedia di viale Europa, il giudice monocratico del Tribunale d Torre Annunziata, Federica De Maio ha scagionato l’imputato, pure lui torrese, R.S. dall’accusa di omicidio colposo: “assolto perché il fatto non sussiste”. Una sentenza che fa discutere quella con cui si è chiuso il processo di primo grado a carico de conducente dell’autoarticolato contro cui si schiantò lo scooter di Torre del Greco Ciro Giannini, studente diciassettenne morto dopo ventiquattro ore di agonia.
A incidere sul verdetto finale del giudice, i dubbi sollevati dalle perizie prodotte dalla difesa dell’autista, pron­te a dimostrare la completa estraneità dell’autoarticolato contro cui si schiantò lo scooter guidato dal ragazzo, studente dell’Istituto tecnico e per ragionieri Eugenio Pantaleo: conclusioni diametralmente opposte rispetto agli accertamenti della parte civile, secondo cui “anziché discutere della velocità dello scooter su cui viag­giava  il giovane Ciro Giannini, i consulenti tecnici avrebbero dovuto accertare se l’autista diede o meno la precedenza al diciasset­tenne”. Un dato mai emerso in cinque anni e mezzo: non a caso, in base alle contrastanti ricostruzioni dell’incidente, il pubblico ministero Barbara Aprea aveva chiesto per due volte l’archiviazione del procedimen­to giudiziario a carico del dipendente della ditta Fratelli Balsamo.
Nel giorno della sentenza, proprio il pm Barbara Aprea è comparsa in aula per difendere l’accuratezza delle indagini e delle perizie condotte dai consulenti tecnici indicati dalla procura di Torre Annunziata: in ogni caso, al termine della propria requisitoria, il titolare dell’inchiesta aveva chiesto una condan­na a un anno di reclusione per il conducente dell’autoarticolato. Una richiesta non accolta dalla sentenza del giudice monocratico Federica De Maio, le cui motivazioni saranno rese note entro novanta giorni dopodiché i fa­miliari della giovane vittima potranno decidere se presentare o meno ricorso in appello.

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