Cronaca di Napoli

Napoli, vandali al Caccioppoli, i ragazzi: ‘Vogliamo andare a scuola’

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, vandali al liceo Caccioppoli, ragazzi in corteo:”Vogliamo andare a scuola”, studenti e prof in piazza dopo raid. Un fiume di ragazzi che chiedono una cosa soltanto: poter andare a scuola. C'erano tutti gli studenti del liceo Renato Caccioppoli di Napoli oggi a sfilare in citta' per chiedere che non cali l'attenzione sulla loro scuola e su tutte le altre. Il Caccioppoli, la scorsa settimana, e' stato preso di mira e dei malviventi hanno arrecato non pochi danni alla scuola portando via i computer e perfino il quadro elettrico. Oggi studenti e professori portano in strada anche i resti di quello che i ladri hanno lasciato: proprio uno dei cavi tagliati. Quello della settimana scorsa e' stato solo l'ennesimo atto di vandalismo contro il Caccioppoli. E i ragazzi si sono stancati, come indica uno degli striscioni del corteo: “Il nostro futuro non puo' essere rubato, il Caccioppoli si e' stancato”. Ad aprire il corteo, composto da molti insegnati, dirigenti scolastici di altri istituti e qualche genitore, lo striscione con la scritta: “Ladri di parole, ladri di futuro. Oggi ogni studente e' qui per lottare duro”. Ed e' stato il coro piu' volte durante la manifestazione fino alla Prefettura, dove la dirigente scolastica Roberta Tagliafierro e' stata ricevuta insieme con una delegazione. “La scuola e' un presidio di legalita' e cultura – ha detto Tagliafierro – dobbiamo farla crescere, chiediamo che non cali l'attenzione. Abbiamo avuto una risposta immediata dopo l'ennesimo furto, ma il problema e' di piu' ampio respiro”. “In Prefettura – ha fatto sapere – ci hanno confermato il loro impegno e la massima attenzione che e' quello che ci aspettiamo”. I ragazzi del Caccioppoli hanno incassato la solidarieta' e il sostegno degli studenti di altre scuole di Napoli. Come i ragazzi del liceo Cuoco, nel quale studia anche Arturo, il diciassettenne accoltellato a dicembre a Napoli. Con loro anche la preside Adele Barile. “Il collegamento tra noi e' la scuola – ha spiegato – Una scuola che si muove compatta. Oggi in piazza c'e' la comunita' educante in tutte le sue componenti, per riprendersi la scuola come luogo di formazione accanto a chi si sta da sempre spendendo per la conquista della legalita'”.


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