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Il Sembianza, già detenuto per altra causa, è ritenuto responsabile, in concorso con un esponente del clan Mazzarella, attualmente collaboratore di giustizia, dell’omicidio del cittadino tunisino Chafai AbdelmadiJ, assassinato a colpi d’arma da fuoco a Napoli nel giugno 2015. Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Investigativa Antimafia, corroborate dalle dichiarazioni del citato collaboratore, hanno consentito di ricostruire la dinamica, il movente e le modalità esecutive del fatto di sangue. La vittima, ritenuta autore di una violenza sessuale ai danni di un minore, fu attirata dal Sembianza presso un’abitazione nel quartiere partenopeo di Poggioreale; lì il collaboratore esplose due colpi di arma da fuoco alla tempia del cittadino tunisino. I predetti, accertata la morte del Chafai, ne occultarono il cadavere in una busta, bruciandolo ed abbandonandolo in un discarica di San Pietro a Patierno, ove venne rinvenuto la mattina dell’8 giugno 2015 da personale dell’Arma dei Carabinieri. L’omicidio del cittadino tunisino si inquadra nelle dinamiche criminali, in continua evoluzione, della zona di Piazza Mercato e delle Case Nuove.
Napoli, uccisero e bruciarono un tunisino che aveva violentato un ragazzino: arrestati due del clan Mazzarella
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