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Cocaina nei doppi fondi dei tir: 3 secoli di carcere per i clan Gionta, Nuvoletta e Di Gioia. TUTTE LE CONDANNE

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Tre secoli circa di carcere sono stati inflitti dalla Corte d’Appello di Napoli ai 35 imputati dei tre clan della provincia di napoli che importavano dalla Colombia fiumi di droga in Italia. Aceavno creato un cartello criminale con il clan Gionta di Torre Annunziata che guidava l’import di cocaina insieme ai Di Gioia di Torre del Greco e Nuvoletta di Marano, con i quali organizzava le “puntate” e smistava enormi carichi di stupefacenti in tutte le piazze di spaccio
A capo del gruppo c’era Raffaele Sperandeo, cognato del boss Aldo Gionta. I carichi di droga viaggiavano a bordo di tir, grazie a doppifondi nei camion della ditta di Gaetano Antille, imprenditore condannato a 10 anni. La sua azienda è stata confiscata, insieme a terreni e abitazioni degli altri condannati, nonché ad alcuni locali (anche un bar a Napoli).
Poi c’era Salvatore Paduano, l’uomo chiave dell’inchiesta che per i pm riceveva sul telefonino (6 i numeri cambiati da Sperandeo e nel giro di poche settimane, secondo l’ordinanza che l’ha inchiodato) messaggi come…“I vestiti sono pronti e stirati”. Ed allora il camion poteva partire direzione Spagna, per fare il carico da smerciare tra Torre Annunziata, Torre del Greco e Marano.
Mentre Giuseppe Cirillo, 39 anni, era il “broker” della coca di Torre Annunziata (ritenuto vicino ai Gionta e noto col soprannome di “Peppe ’o caprone”.  il 29 ottobre 2014, Cirillo sfuggì al blitz dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e di Napoli, che quel giorno sequestrarono 600 chili di cocaina purissima.
Droga nascosta nei doppi fondi di camion in viaggio sulle autostrade di mezza Europa. “Peppe ’o caprone” finì poi la sua corsa in Germania. Dei 35 imputati al processo  per 24 sono arrivate le conferme delle condanne di primo grado. Per altri 11 invece è arrivato lo sconto di pena.
Tra questi Gerardo Pinto, cantante di musica tradizionale napoletana allievo di Sergio Bruni, che si è visto dimezzare la pena – passando dai 6 anni inflitti dal gup Antonio Cairo in primo grado a 3- ed è tornato in libertà, avendo già espiato la pena. Per il 57enne, assistito dagli avvocati Elio D’Aquino e Pasquale Morra, è caduta l’aggravante di avere agevolato un clan di camorra.

TUTTE LE CONDANNE

GAETANO ANTILLE: 10 ANNI
ANIELLO BIANCO: 10 ANNI
ANTONINO BONURA: 6 ANNI
CATELLO BUONDONNO: 8 ANNI
ANTONIO CAPPUCCIO: 9 ANNI E 4 MESI
LUIGI CAROTENUTO: 4 ANNI
LUIGI CELLA: 16 ANNI
SALVATORE CELLA: 10 ANNI
PASQUALE CESARO: 16 ANNI E 8 MESI
SALVATORE CIOFFI: 6 ANNI E 8 MESI
GIUSEPPE CIRILLO: 16 ANNI E 8 MESI
FILIPPO CUOMO: 3 ANNI E 4 MESI (PENTITO)
ISIDORO DI GIOIA: 7 ANNI E 8 MESI (PENTITO)
VINCENZO GIANNETTI: 9 ANNI E 4 MESI
SALVATORE GIORDANO:3 ANNI E 4 MESI
FRANCESCO GIORGIO: 8 ANNI
GIUSEPPE GIORGIO:  8 ANNI
ANIELLO GIUGLIANO: 3 ANNI E 6 MESI
PASQUALE LA CAVA  8 ANNI
LUIGI MANCINI: 1 ANNO E 4 MESI
ANGELO MARIANI: 9 ANNI
LUIGI MASTELLONE: 18 ANNI E 8 MESI
CASTRESE NETTUNO: 9 ANNI
DANIELE NETTUNO: 10 ANNI
VINCENZO NETTUNO: 9 ANNI
ANTONIO NUVOLETTO: 16 ANNI E 8 MESI
OSCAR PECORELLI: 8 ANNI
GERARDO PINTO: 3 ANNI
ENRICO PIRO:  3 ANNI E 4 MESI
VINCENZO SANTILLO: 10 ANNI
VINCENZO SEVERINO:7 ANNI E 4 MESI
RAFFAELE SPERANDEO: 14 ANNI E 8 MESI
PASQUALE TAMMARO: 1 ANNO E 4 MESI
MARIO VERBO:4 ANNI
GIUSEPPE VITIELLO: 3 ANNI E 3 MESI (PENTITO)

 

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