Camorra, stesa al Cavone: le mira di espansione dell’asse Mazzarella-Pallonetto-Masiello

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Anche dietro la stesa dell’altra notte al Cavone ci sarebbe la mano e la mente del nuovo boss del clan Mazzarella. Gli inquirenti sono convinti che il ras dal suo quartier generale di San Giorgio a Cremano abbia deciso di imporre “la sua legge” su tutto il territorio di Napoli centro partendo dalla periferia Orientale della città. Venti colpi esplosi da due pistole diverse (una calibro 9 e una 7,65) sono un segnale fortissimo. Non una semplice richiesta di pizzo rivolta al titolare del bar colpito in via Correra. L’uomo naturalmente ha riferito agli investigatori di non aver mai subito minacce.
Gli uomini della squadra mobile di Napoli che stanno conducendo le indagini stanno cercando di avere elementi utili attraverso le immagini delle telecamere pubbliche e private poste lungo la zona. Dopo la doppia sparatoria di venerdì notte ai Quartieri Spagnoli si è passati all’attacco del Cavone. I Mazzarella, alleati con i D’Amico di San Giovanni a Teduccio nella zona Orientale(dove hanno deciso di contrastare i Rinaldi) avrebbero creato un asse con le famiglie storicamente vicine a loro nella zona del Pallonetto di Santa Lucia e con i Masiello dei Quartieri. E così dopo il segnale mandato al gruppo Saltalamacchia-Ferrigno-Esposito dei Quartieri Spagnoli è arrivato un altro raid intimidatorio contro l’asse Lepre-Festa e Ricci “frauella” che controlla il Cavone fino a piazza Dante.
La situazione  sta diventando esplosiva e polizia e carabinieri seppur presenti in maniera massiccia in zona anche grazie al nuovo piano sulla Movida tranquilla non riescono ad arginare e fermare le picchiate improvvise notturne dei pistoleri inviati dai Mazzarella. In ballo questa volta non c’è solo il controllo del pizzo di Natale sul mercato della Maddalena e sui commercianti del centro. C’è qualcosa di più: il controllo totale di tutte le attività illecite nel centro di Napoli. Un disegno criminale di espansione che rischia di scatenare una nuova faida.

 

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