Serie A, Napoli e Juve provano la prima fuga

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Mentre la Roma giocava ancora a rubamazzo con il Benevento, voila’, ecco il campionato vero, ecco forte contro forte, prima passerella delle Strabelle che gareggiano per la fascia tricolore di Miss Italia: Fiorentina-Juventus eterno classico anche se i viola sono tutti stretti intorno al piccolo grande Chiesa e poco piu’; Allegri ritrova Mandzukic, il multipedatore che gli piace di piu’, e la Juve passa; il Napoli – vuoi mettere – parte sotto d’un gol, si da l’handicap da solo eppoi, fingendo di soffrire, risale con Koulibaly, Callejon, nel finale Jorginho su rigore e il grandissimo Mertens che, sfogliando le mie memorie, ho dovuto ammettere: uno cosi non l’ho mai visto, e non faccio confronti cretini, Dries non lo merita, e’ un unicum prodotto nel gabinetto segreto del dottor Sarri. Se non fosse obbligatorio chiedersi perche’ continuano le difficolta’ d’approccio, quasi un momento di timidezza che una squadra cosi’ bella e forte dovrebbe invece cominciare petto in fuori, gaiarda, come se fosser tutti Koulibaly e invece poi finiscono per farsi salvare dai piccoletti, dal folletto belga che non lascera’ piu’ Marechiaro convinto d’esser preda d’una felice magîa. Senza nulla togliere all’Inter Rinascente, salvata dalla stupida Var anti-Bologna, che fino a ieri ha avuto un percorso piu’ impegnativo, non possiamo evitare di dire la Grande Banalita’ che si ripete da anni: il campionato riprende con le solite Duellanti, solo che stavolta il Napoli dall’approccio faticoso sembra piu’ forte. Dybala non c’e’ bisogno di scomodare Messi. Puo’ bastare Mertens. Anche il resto e’ qualita’, l’Atalanta che vende tutto e cambia squadra ma non stile, vince e convince; sta bene anche il Milan, fa un figurone il Toro a Udine, cosi’ Supercairo non pensa piu’ ai soldi che poteva acchiappare vendendo Belotti. Che sollievo, Mihajlovic. 


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