#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 1 Maggio 2025 - 19:41
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Calciomercato: Inter ecco Vecino, Milan e Juve caccia a Keita. TUTTE LE TRATTATIVE

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Giunto a meta’ del cammino, il mercato estivo del calcio batte un colpo per l’Inter, con l’arrivo dell’ex viola Matias VECINO. Per il centrocampista uruguaiano un quadriennale da tre milioni a stagione mentre 24 andranno alla Fiorentina per la clausola rescissoria. Nessuna spesa, invece, per il Crotone, che prende in prestito dal Torino, con diritto di riscatto, il difensore centrale albanese Arlind AJETI. I granata, annuncia il presidente, Urbano Cairo, intendono “aggiungere tre giocatori, uno per ruolo, ma senza fretta”. Due di loro potrebbero arrivare dal Milan. Probabilmente PALETTA, anche se la trattativa va per le lunghe, ma si parla anche di NIANG. Cairo ribadisce che BELOTTI resta al Toro, chiude le porte alla Samp, che corteggiava ROSSETTINI, e nega interesse per ZAPATA, che, dice, “e’ sotto contratto” col Napoli. Il Milan ha una rosa troppo ampia e comincia a sfoltire. Il primo a lasciare Milanello e’ il difensore Rodrigo ELY: restera’ all’Alaves, dove era in prestito da gennaio, lo paghera’ circa tre milioni. C’e’ ancora pero’ da lavorare in ingresso e nel mirino resta sempre KEITA, che pero’ interessa molto anche alla Juve. Lotito tiene duro, in vista anche della Supercoppa, e se dovesse farsi convincere a suon di milioni non lo fara’ prima di allora. La Juventus continua, senza fretta, a cercare un centrocampista: EMRE CAN, MATUIDI e RABIOT in lista. In Spagna torna JESUS NAVAS, 32enne laterale in scadenza di contratto col Manchester City che ha firmato per il Siviglia dove aveva giocato per 10 anni. La squadra spagnola mantiene un forte interesse per l’interista JOVETIC, ancora in bilico nonostante le recenti espressioni di voler rimanere con Spalletti e compagni. Lascia Appiano, invece, BIABIANY, che ha trovato l’accordo col lo Sparta Praga allenato da Stramaccioni. Si tratta di un prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 4 milioni. Probabile partenza anche per MURILLO, che spinge per raggiungere il Valencia. Il City sta per cedere Kelechi IHEANACHO al Leicester per 28 milioni di euro. Lo sbarco dagli ex campione della punta potrebbe aprire nuovi scenari per MAHREZ, da settimane nel mirino della Roma Alternativa all’algerino resta LUCAS VAZQUES del Real Madrid. Per la difesa, inyteressano SAKHO del Liverpool ed ENGELS del Bruges. Molto bisognosa di nuovi arrivi e’ la Fiorentina, che sta cercando di arrivare a JESE’ del Paris Saint Germain. Affare possibile soprattutto se si fara’ l’operazione NEYMAR. In casa viola studiano anche per uno scambio BADELJ-KRENEVITTER con l’Atletico L’Udinese ha ufficializzato l’arrivo della punta albanese Luis NDREU, destinato per ora alle giovanili.

Benevento, Vigorito a Sky: “Siamo una squadra fatta di grano duro”

“Il Benevento deve essere fatto di un ‘grano duro’ e noi dovremo essere un impasto di orgoglio, umiltà e così potremo dare soddisfazioni”. Così Oreste Vigorito, presidente del Benevento, intervenuto ai microfoni di Sky Sport in occasione della presentazione delle nuove maglie della squadra sannita neopromossa in Serie A e riferendosi chiaramente al nuovo sponsor (una nota azienda produttrice di pasta). “Se avremo alzato troppo i piedi da terra faremo una bella dieta”, ha aggiunto il patron giallorosso scherzando. Nella giornata di oggi Vigorito ha incontrato l’attaccante della Lazio Kishna, obiettivo di mercato dei giallorossi, in città con il suo agente Mino Raiola. “Fino a ieri avevamo il 20% di possibilità, ma oggi ha visto la città e lo stadio. Ha visto che ci sono 50 persone che lottano contro il tempo per completare i lavori. Poichè è un ragazzo intelligente – ha spiegato – aldilà di quello che deciderà, ha detto che ha trovato una realtà speciale e questo mi fa ben sperare. Diciamo che ora siamo al 50%. E’ un talento vero e lo vorremmo con noi, altrimenti troveremo una alternativa”. Infine il patron giallorosso si è voluto scusare “con i tifosi per le code che hanno dovuto fare per gli abbonamenti”.

Napoli battuto in rimonta dall’Atletico Madrid

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Il Napoli sbaglia un rigore con Milik, poi si illude con Callejon, quindi cede il passo all’Atletico Madrid che rimonta con Fernando Torres e Vietto centrando la finale dell’Audi Cup: all’Allianz Arena non sono mancati ne’ gol ne’ gioco duro (espulso Godin nel finale, tanti gli ammoniti), l’ideale insomma – risultato a parte – per prepararsi al meglio al playoff di Champions League. Venticinque minuti a subire il possesso del Napoli, ma i primi veri pericoli li crea l’Atletico Madrid: Reina disinnesca il colpo di testa di Griezmann, poi e’ reattivo sul colpo di tacco di Gaitan. Sbanda la retroguardia di Sarri, con Chiriches al fianco di Albiol in mezzo, ma al mancino di Griezmann manca la puntualita’. Al 33′ grandissima chance per il Napoli: Savic atterra platealmente Callejon sul cross di Ghoulam, dal dischetto Milik – riferimento centrale del tridente completato dallo spagnolo e da Insigne, con Mertens inizialmente in panchina – si fa pero’ ipnotizzare da Oblak. Resta dunque lo 0-0. Lo ‘scippo’ di Griezmann a Jorginho per il destro immediato di Koke e’ il primo sussulto della ripresa al via senza cambi per il Napoli. Che passa, in vantaggio, al 56′: da Hamsik a Ghoulam, cross di prima per Callejon che, perso da Filipe Luis, schiaccia al volo in maniera imparabile per Oblak. L’Atletico fatica ad abbozzare una reazione, Sarri cambia mezza squadra e soprattutto inserisce Mertens: la punizione del belga costringe subito Oblak agli straordinari. Il portiere sloveno e’ attentissimo anche sul mancino di Ghoulam, gia’ in palla. Quando attaccano, i Colchoneros sanno come rendersi pericolosi: piuttosto inspiegabile l’errore sottomisura di Godin, solitamente letale quando ha la possibilita’ di colpire di testa (70′).  Il pareggio e’ soltanto rinviato di un paio di minuti: perche’ si accende Griezmann e serve l’assist per Fernando Torres, che coglie in controtempo Reina. All’81’, con un Napoli totalmente snaturato dai cambi di Sarri, l’Atletico completa la rimonta: sugli sviluppi di un corner calciato da Carrasco, spizza Gimenez e Vietto, a due passi da Reina, non puo’ mancare la deviazione del 2-1. Finisce cosi’, anche se l’Atletico – che ha spesso usato le maniere forti – chiude in 10 per l’espulsione di Godin dopo un’entrataccia su Ounas, che lascera’ il campo in lacrime. Il Napoli tornera’ in campo domani contro la perdente di Bayern Monaco-Liverpool, che si sfideranno a partire dalle 20.45.

Nuove sedie per la Cappella Palatina della Reggia di Caserta. La chiesa consacrata ritorna alla sua originaria vocazione religiosa

Nuove sedie alla Cappella Palatina della Reggia di Caserta. “Sembra un piccolo passo in avanti, ma invece è enorme” spiega il direttore della Reggia Mauro Felicori. “Fino ad oggi gli utilizzatori della Cappella – prosegue Felicori – soprattutto associazioni culturali, ma anche gli organizzatori di convegni e incontri, dovevano fittare le sedie perché la Cappella non ne aveva; il paradosso era che la concessione della struttura era gratuita. Una cosa davvero incredibile che ho scoperto due anni fa quando mi sono insediato”. Saranno 250 le sedie, in plexiglas trasparente e dalla fattura elegante, acquistate grazie alle raccolte fondi dell’associazione Amici della Reggia, e al contributo della Diocesi di Caserta, che da quest’anno ha ripreso a svolgere funzioni religiose durante le prime domeniche del mese, quando gli Appartamenti sono aperti gratuitamente e la Reggia viene presa d’assalto da migliaia di turisti, tra cui molti fedeli. “Non dimentichiamo che la Cappella – spiega il Vescovo di Caserta Giovanni D’Alise – è tuttora consacrata; è importante farla tornare anche alla sua originaria vocazione religiosa. Da settembre contiamo di celebrare messa tutte le domeniche del mese”. Il battesimo delle nuove sedie è previsto il prossimo 4 agosto, quando nella Cappella vanvitelliana risuonerà delle note dell’Orchestra dei bambini coreani. “Con il supporto dei nostri soci – ha spiegato il presidente dell’Associazione Amici della Reggia Paolo Provitera – siamo riusciti a dare il nostro contributo a questa magnifica struttura, degna delle attenzioni che il grande pubblico le sta dedicando in maniera numericamente sempre più significativa”.

Halal, la mozzarella Dop di bufala per i musulmani osservanti

Grande successo, tra i consumatori di religione musulmana, della mozzarella di bufala campana certificata “halal”, sostantivo arabo che significa “lecito”, ovvero che il prodotto può essere consumato dai musulmani osservanti ed è realizzato nel rispetto delle leggi islamiche, conforme ai dettami del Corano e della Sharia. Lo certificano i dati raccolti dal Consorzio della mozzarella, che attestano che nel 2016 sono stati prodotti 10.660.231 chilogrammi di mozzarella di bufala campana “halal”, pari al 24% del totale. Vuol dire che una mozzarella Dop su quattro è destinata a consumatori musulmani. Cresce anche il numero di caseifici certificati, che oggi rappresentano il 20 per cento degli iscritti al Consorzio di Tutela in tutta l’area di produzione della Dop (Campania, basso Lazio, Capitanata in Puglia e Venafro in Molise). Il successo è frutto da un lato della conquista di nuovi mercati in Paesi asiatici di fede islamica, come gli Emirati Arabi, e dall’altro di un gradimento crescente verso la mozzarella Dop da parte dei consumatori musulmani in tutta Europa, a cui viene offerto un prodotto ad hoc. Le differenze della mozzarella di bufala “halal” non sono da ricercare nel prodotto, ma nel percorso lavorativo, che prevede vincoli dettati dalla religione islamica, come ad esempio l’utilizzo di prodotti senza alcol per la pulizia degli impianti e l’impiego di caglio di origine animale certificato “halal”. Ma la svolta fondamentale è la verifica, da parte di autorevoli rappresentanti della comunità islamica, della correttezza dei procedimenti e dell’assenza di sostanze che, pure inavvertitamente, potrebbero rendere il prodotto non lecito per l’Islam. “Il trend in crescita della mozzarella di bufala halal conferma l’apprezzamento globale del nostro prodotto da parte di ogni tipo di consumatore”, commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo. “Secondo il report di Euromonitor, i consumatori di prodotti a marchio halal – sottolinea – costituiscono un mercato di circa 2 miliardi di persone ed entro il 2030 peseranno per il 26% dei consumi mondiali. Per alcuni Paesi islamici quello halal è un requisito doganale imprescindibile per l’entrata e la commercializzazione di alcuni generi alimentari. Il comparto della mozzarella Dop ha raccolto questa sfida e la sta giocando da protagonista”.

La Gatta Cenerentola diventa animata e noir per il concorso Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia

La Gatta Cenerentola animata versione noir e favola moderna creata dai registi Alessandro Rak (vincitore di un European Film Award per L’arte della felicita’), Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, che debutterà in concorso per Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film tra suggestioni classiche e postmoderne rilegge la favola “codificata” nel 17/o secolo da Giambattista Basile, ma di tradizione orale millenaria. Un progetto attesissimo, che arriverà in in sala con Videa, rivolto a un pubblico di giovani e adulti (come era già l’arte della felicità), creato della Mad Entertainment (che produce con Rai Cinema), studio napoletano diventato in pochi anni una delle realtà più interessanti e innovative dell’animazione italiana. Una grande nave, una volta simbolo di speranza e ideali, diventata luogo di traffici e malaffare, centro del potere di un ‘”re” camorrista, su una Napoli distopica, passata dagli anni della luce a quelli, dopo un’eruzione del Vesuvio, della cenere. Questa l’ambientazione per un cast di voci di grande spessore. Fra gli altri, Massimiliano Gallo, Mariapia Calzone, Alessandro Gassmann, Mariano Rigillo e Renato Carpentieri. Per la loro Gatta Cenerentola gli autori si sono posti ”in maniera rispettosa ma anche anarchica rispetto alle varie versioni della favola (oltre a quella di Basile, l’hanno riraccontata, fra gli altri, Perrault, i Grimm e sempre in chiave partenopea, De Simone, ndr)” ha spiegato Cappiello in una masterclass sul film all’ultima edizione di Cartoons on The Bay. Fra gli elementi presi da Basile, c’è ”il non fare di Cenerentola un’eroina classica. Infatti nel suo racconto all’inizio, commette anche un omicidio, orchestrato dalla matrigna, ma riesce comunque a rimanere simpatica”. La Cenerentola della Mad, che vediamo bambina e alla vigilia dei 18 anni, e’ cresciuta ”quasi come una gatta selvatica” sulla Megaride, ferma nel Porto di Napoli. Una grande nave, che era stata il luogo dei sogni di rinascita per la città, attraverso tecnologie avveniristiche, del filantropo e scienziato Vittorio Basile (doppiato da Rigillo), eliminato dopo il matrimonio con Angelica (Calzone), donna e complice del boss Salvatore Logiusto, detto O’ re (Gallo), che utilizza l’eredità di Cenerentola per fare del porto di Napoli una capitale del riciclaggio. Ed è proprio la Megaride, diventata un bordello, dove spadroneggiano le sei sorellastre di Cenerentola, a fare da teatro alla ricerca di giustizia della protagonista. A legare presente, passato e futuro, ci sono gli ologrammi, tracce della tecnologia creata da Vittorio Basile, che prendono vita inaspettatamente, tra sogno e realtà: ”Conservano la memoria e la rimettono in scena – ha spiegato Marino Guarnieri -, un po’ come i fantasmi shakespeariani”. Il film è realizzato unendo 3d e 2d, e utilizza la tecnica del il paint over, che dà sulle immagini l’effetto di pennellate. Grazie a un software open source come Blender, ” che abbiamo anche arricchito, siamo stati molto più liberi – ha aggiunto Guarnieri -. Abbiamo potuto creare tante di quelle che Alessandro Rak chiama le “case delle bambole”, cioè ambienti visuali molto dettagliati e con tanti personaggi”. Tra protagonisti e comparse (gatti compresi) ”in tutto sono circa 120”. Fondamentale anche la colonna sonora con le musiche originali di Antonio Fresa e Luigi Scialdone e le canzoni di Guappecarto’, Francesco Di Bella, Virtuosi di San Martino, Daniele Sepe, Enzo Gragnaniello (che doppia anche uno dei personaggi), Ilaria Graziano con Francesco Forni e i Foja.

Napoli, evade dai domiciliari e aggredisce commerciante a bottigliate: arrestato

Questa notte, gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno arrestato il 43enne del quartiere Vicaria, Gennaro Rizzo, in quanto ritenuto responsabile del reato di evasione dagli arresti domiciliari nonché di lesioni e minacce.

 Verso le 22.00 i poliziotti, su disposizione della Sala Operativa si sono recati in Via San Cosmo fuori Porta Nolana per l’aggressione ad un cittadino indiano titolare di un negozio di generi alimentari. Giunti sul posto, la vittima dell’aggressione ha raccontato che l’uomo era un suo cliente e che più d’una volta aveva fatto la spesa per la madre ma era andato via senza pagare. Ieri sera si era ripresentato al piccolo negozio ma lui si era rifiutato di dargli altra merce. Per tutta risposta Rizzo aveva preso una bottiglia di birra da uno scaffale e dopo averlo minacciato, lo aveva colpito alla testa. Al risveglio Rizzo era andato via.

 A questo punto i poliziotti non hanno impiegato molto per identificarlo e raggiungerlo presso casa sua dove è risultato essere detenuto domiciliare per l’espiazione di un anno di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti.

 Il titolare del negozio è stato quindi accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Loreto Mare dove i sanitari lo hanno medicato e giudicato guaribile in 5 giorni. Gennaro Rizzo è stato invece arrestato. In giornata sarà processato con rito direttissimo.

Campania, istituito tavolo permanente per il rischio vulcanico

Un Tavolo permanente di pianificazione del rischio vulcanico nell’area vesuviana e flegrea. A istituirlo con delibera la giunta regionale della Campania nel corso della seduta di oggi. Il Tavolo avra’ funzioni di indirizzo e raccordo tra i soggetti a vario titolo competenti, nonche’ di monitoraggio delle attivita’ dei vari Piani da predisporre per fronteggiare i danni conseguenti ai vari fenomeni eruttivi delle aree a rischio. 

Arrestato in Germania dopo 7 mesi di fuga il killer del benzinaio di Cellole

Ieri la polizia tedesca ha arrestato il latitante Krebs Andreas, ricercato da diversi mesi per l’omicidio di Neiviller Massimo. Il Krebs, infatti, inizialmente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, era stato sottoposto agli arresti domiciliari in seguito alla decisione del Tribunale per il Riesame di Napoli; misura dalla quale era evaso poco tempo dopo l’esecuzione, facendo perdere le sue tracce. L’arresto è stato eseguito in territorio estero in attuazione di un mandato di arresto europeo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo l’evasione dell’indagato.
L’arresto è stato reso possibile grazie a una vasta e mirata attività di intercettazione telefonica, avviata appena ricevuta la notizia dell’evasione nel mese di gennaio e protratta fino al mese di luglio, e all’intensa collaborazione info-investigativa tra il Nucleo Operativo della Compagnia di Sessa Aurunca e le autorità di Polizia tedesche. Fondamentale per la cattura del latitante sono state le intercettazioni per la cattura di persona evasa, le quali hanno permesso di individuare dapprima persone di nazionalità italiana che intrattenevano con il Krebs conversazioni e colloqui durante il periodo di latitanza e successivamente il luogo in cui l’indagato si era rifugiato.

Giovane nel ‘mirino’ di un sicario all’ospedale di Acerra: il killer messo in fuga dai parenti

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Acerra. E’ di nuovo nel mirino Gaetano Russolillo, il 26enne che a marzo scorso, fu ferito alla schiena da alcuni proiettili, esplosi da un uomo suo rivale in amore, poi arrestato. Da ieri i carabinieri della stazione di Acerra indagano su un episodio avvenuto nel pronto soccorso di Villa dei fiori che ha tutto il sapore del fallito agguato. Tutto era iniziato ieri in tarda mattina, quando – secondo la ricostruzione fatta dagli uomini del luogotenente Vincenzo Vacchiano – Russolillo è stato aggredito in strada in pieno centro. Subito dopo l’aggressione, il 26enne è andato a denunciare l’episodio. Ma poche ore dopo, un nuovo raid nei suoi confronti lo ha costretto a farsi medicare al pronto soccorso di Villa dei fiori. Ed è nell’ospedale di Acerra che si è verificato l’episodio oggetto dell’indagine dei carabinieri. Poco dopo le 17, Gaetano Russolillo è stato portato al pronto soccorso, subito dopo in ospedale è arrivata una Fiat Panda di colore rosso con quattro donne a bordo che si sono dirette nel pronto soccorso e dietro di loro, uno scooter con in sella un giovane con il volto coperto da un casco si è fatto largo tra i pazienti. Lo sconosciuto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha fatto intendere di essere armato ed ha cercato Russolillo per colpirlo. Ma alcune persone hanno fatto scudo intorno al 26enne che è svenuto. A quel punto l’aspirante sicario si è dileguato.
Una telefonata ai carabinieri ha allertato una gazzella che è giunta a sirene spiegate a Villa dei Fiori. Alta tensione in ospedale e le testimonianze dei presenti hanno spinto i militari a fare una dettagliata relazione e a visionare i filmati delle telecamere della struttura ospedaliera per cercare di identificare l’aspirante aggressore.
Gaetano Russolillo era scampato alla morte il 20 marzo scorso quando ALberto Liberti, poi identificato e arrestato, ferì alla schiena con alcuni colpi di pistola Rossolillo. La contesa riguardava una donna alla quale Liberti è sentimentalmente legato e con la quale Russolillo avrebbe avuto una relazione. Una circostanza che non è stata mai confermata dalla vittima che non ha mai riconosciuto Liberti come il suo aggressore. Pochi mesi di tregua e poi per il 26enne di Acerra sono ricominciati i problemi. Ieri doppia aggressione, infine l’oscuro episodio al Pronto soccorso che ha allertato i carabinieri.

Diportista ferito al largo dei Faraglioni, soccorso dalla Guardia Costiera

I marinai della Guardia Costiera di Capri hanno soccorso un bagnante nella tarda mattinata di oggi che si era infortunato nelle acque antistante i faraglioni. Il vacanziere che era arrivato da Napoli con una barca da diporto con altre tre persone a bordo per fare un tuffo a largo dei Faraglioni si e’ infortunato a causa di un’onda che l’ha scaraventato sulla vicina scogliera, procurandogli una ferita alla gamba. Immediatamente e’ stata inviata la segnalazione dagli amici alla sala operativa della Guardia Costiera ed e’ partita dal porto di Capri la motovedetta CP858 in servizio presso l’ufficio circondariale marittimo che dopo aver prestato i primi soccorsi al bagnante che si era procurato una profonda ferita al polpaccio sinistro ha scortato il motoscafo sino al porto di Marina Grande per affidare il malcapitato per le cure mediche ai sanitari del 118. L’operazione di soccorso e’ stata coordinata dagli uffici di Circomare Capri da Marina Grande dal Tv Daniele Pratico’. 

Napoli, straniero sorpreso a bordo di un’auto rubata

Gli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il 23enne cittadino romeno Cheptanariu Andrei Leonard in quanto ritenuto gravemente indiziato della ricettazione di una Peugeot 2018 di cui era stato denunciato il furto lo scorso 24 luglio in provincia di Potenza.

Verso mezzanotte, in Via Campanile Santi Apostoli, i poliziotti hanno visto la Peugeot ferma al centro della strada con il motore acceso. Insospettiti si sono quindi avvicinati ma alla loro vista il guidatore ha ingranato la marcia e con un’improvvisa accelerata si è dato alla fuga. Mentre lo inseguivano, gli agenti grazie alle strumentazioni di bordo hanno potuto accertare che la macchina era stata rubata. La fuga, nonostante la sostenuta velocità è terminata e l’uomo al volante è stato bloccato.

Il cittadino romeno è stato pertanto fermato ed in mattinata condotto alla Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale mentre l’autovettura è stata riconsegnata alla legittima proprietaria. Una 53enne del potentino.

Mutilazione di Enzo Ruggiero: caccia a eventuali complici di Guarente

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E’ caccia ad eventuali complici di Ciro Guarente, il 35enne ex marinaio in carcere da sabato con l’accusa di aver ucciso ad Aversa, in un raptus di gelosia, il 25enne Vincenzo Ruggiero occultandone poi il cadavere in un garage dopo averlo fatto a pezzi. Guarente ha agito cosi’ perche’ credeva che la vittima avesse una relazione con la sua compagna, la trans Heven Grimaldi; in effetti Ruggiero e la Grimaldi condividevano l’appartamento di Aversa dove e’ avvenuto l’omicidio, ma la circostanza che avessero una relazione e’ stata smentita dalla stessa Heven e da tutte le persone che li conoscevano. I carabinieri del maggiore Antonio Forte anche oggi hanno continuato a sentire persone che possono essere a conoscenza di dettagli utili, come amici e parenti della vittima e del presunto omicida. Ma ad ora, gli investigatori coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Procuratore Francesco Greco e sostituto Vittoria Petronella – non hanno raccolto elementi in grado di avvalorare l’ipotesi che Guarente non abbia agito da solo; un’ipotesi che agli stessi inquirenti e’ sembrata subito molto verosimile, tenuto conto delle dimensioni del cadavere rispetto alla stazza minuta di Guarente e della difficolta’, che richiede specifiche competenze, di trattare il cadavere con l’acido e sezionarlo. Intanto sulla vicenda interviene Alessia Cinquegrana, nota per essere stata la prima trans a contrarre matrimonio civile; Alessia conosceva bene Ciro ed Heven, tanto da averli ospitati al suo matrimonio a meta’ luglio, pochi giorni dopo la scomparsa di Vincenzo. “Sono sconvolta e soprattutto disgustata nel sapere di aver avuto un assassino accanto al mio abito tanto desiderato dopo anni di sofferenza”. Di Ruggiero dice che era “un ragazzo dolce, umile e cosi elegante da incantare”. 

Napoli, dimesso da un mese occupa letto ospedale e non se ne va

Fuori il solleone non da’ scampo e la vita, si sa, costa sempre di piu’. Che di meglio che rimanere in ospedale, pasti garantiti e aria condizionata ad alleviare l’afa? E’ quello che deve aver valutato l’ospite particolare (qualcuno lo ha gia’ ribattezzato ‘il villeggiante’) del reparto di Medicina Generale dell’ospedale napoletano San Paolo che, dichiarato dimesso lo scorso 6 luglio, non ha ancora liberato il posto letto che occupa da circa un mese. Nulla ha potuto neanche l’intervento di ieri della polizia: il degente non ha alcuna intenzione di mollare il suo letto e il trattamento bed and breakfast gratuito di cui gode. “Una situazione imbarazzante – ammette il direttore sanitario dell’ospedale partenopeo Vito Rago – per certi versi grottesca, se non ci fossero le conseguenze per chi in quel reparto sta in barella. Abbiamo bisogno di quel posto letto, glielo abbiamo detto in tutte lingue ma lui niente. Dice che dobbiamo trovare noi una soluzione. Abbiamo chiesto alla sorella di portarlo a casa ma ha declinato l’invito”. L’uomo, un disoccupato dall’eta’ di circa 45 anni, modi burberi che rendono difficile l’approccio col personale, vi era entrato per un problema di medicina interna risolto nel giro di qualche giorno. Poi le dimissioni rifiutate. Da allora entra ed esce dall’ospedale, stando ben attento a non saltare l’ora dei pasti. L’ospedale come un albergo, insomma. Ma anche come momento di ricreazione. “Abbiamo provato a trasferirlo in un’altra struttura – aggiunge Rago – ma nessuno lo accetta in assenza di una patologia da curare. Ho anche provato a dirgli che a furia di frequentare malati finira’ per ammalarsi sul serio. Ma niente. L’ho dovuto denunciare per una forma di cautela perche’ non so cosa puo’ combinare quando esce da qui”. Come finira’ la storia del malato immaginario che ha scelto l’ospedale come casa? Rago allarga le braccia: “Dovrebbero intervenire i servizi sociali del Comune e i carabinieri. Io non dico che dobbiamo metterlo sulla strada ma l’ospedale – osserva con amarezza – e’ un servizio pubblico, non un albergo”. 

Camorra, i “Barbudos” avevano creato un’asse con i Mazzarella e i Sequino con l’appoggio di Staterini per eliminare i Vastarella. LE INTERCETTAZIONI

I “Barbudos” del rione Sanità avevano creato un’alleanza con i Mazzarella, con i Sequino e con il gruppo della famiglia Staterini. E’ quanto emerge dalle 458 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata la settimana scorsa dal gip Francesca Ferri. Le intercettazioni ambientali a Milano nella casa dove il reggente Antonio Genidoni stava scontando gli arresti domiciliari e quelle telefoniche sui cellulari “citofono” utilizzati dal clan soprattutto per inviare sms ha consentito agli investigatori di ricostruire gli scenari inediti di un pezzo di storia della camorra napoletana prima  e dopo il duplice omicidio dell’aprile scorso in via Fontanelle al rione Sanità. I telefoni intercettati dai carabinieri venivano utilizzati come “citofoni” dagli utilizzatori per lo scambio di messaggi fra  Antonio Genidoni, Raffaele Cepparulo, Vincenzo ed Emanuele Staterini (padre e figlio uccisi a Giugliano lo scorso anno), il boss Salvatore Barile  reggente del clan Mazzarella ed un membro del clan Sequino. Dalle indagini, è emersa la volontà di Genidoni di eliminare il clan Vastarella: ” … chist anna vè nata mazzata sti sciem … “., dice il boss in una intercettazione. Ma le comunicazioni effettuate tramite i messaggi intercettati, confermano come lo stesso Genidoni Raffaele “Ultimo” Cepparulo continuava ad essere assai preoccupato per l’incolumità di Raffaele “Ultimo” Cepparulo, come di quella delle altre persone che gli erano vicine. In più occasioni il capo dei “Barbudos” lo esortava a stare attento ed a non uscire avendo saputo del proposito dei Vastarella di eliminarlo, addirittura consigliandogli di rimuovere la localizzazione da facebook. Alla fine, troverà ospitalità presso un’abitazione degli Staterini. Non a caso dice Genidoni “…quello a Raffaele lo buttano proprio laggiù … quello è il primo mo’ che vanno a colpire, perché quelli solo a lui sanno dove sta di casa, il resto non sanno a nessuno dove stanno di casa … quello non  ha capito lo scemo … io ora non gli posso dire niente, perché quello trova la scusa “io dove vado?”. Ma appena prendo la casa ”guaglio’ o te ne vieni qua o se no fatti la valigia, tu con noi non ci stai, perché io la responsabilità di te non la voglio … io non ti voglio portare sopra alla coscienza…”. Già in precedenza Cepparulo era scampato ad altri agguati. Venivano registrati anche messaggi tra Genidoni e Francesco Spina ed infine vengono monitorate le reazioni di Genidoni alla notizia dell’uccisione del padre e del fratello di Emanuele Salvatore Esposito: “…  devo solo vedere di non farmi arrestare … però qua non posso stare … perchè qua sicuramente fanno qualche blitz mo! Adesso stanno … incomp … subito…” Genidoni manifestava tutta la sua preoccupazione per un eventuale suo imminente arresto “perché se mi arrestano e un guaio … “. Sulla base delle conversazioni intercettate sui ‘citofoni’ i carabinieri ricostruiscono i legami che emergono all’indomani del duplice omicidio del 22 aprile 2016. In particolare, a partire dal 27 aprile 2016, si registra la preoccupazione di Genidoni per gli Staterini che invita a stare attenti in quanto nella mattinata c’era stato il funerale del parente. Così scrive in un sms: ” … Ok tieni occhi apert stamatin anno atteri parente … ” I parenti di cui parla Genidoni sono i Vastarella che, a seguito del duplice omicidio, avrebbero potuto organizzare una vendetta che poteva coinvolgere gli uomini vicini allo stesso Genidoni. Come Vincenzo Starerini, nonostante sia fratello di Addolorata Staterini moglie di Patrizio Vastarella. (cosa che poi è avvenuta in un bar di Giugliano il 25 maggio scorso quando con Vincenzo”Piccoletto” Starerini è stato ucciso anche il figlio Emanuele).
I rapporti tra gli Staterini e Genidoni sono confermati anche dalla circostanza che proprio Staterini stava procurando delle armi a Genidoni e difatti gli diceva che una terza persona già aveva portato “la modificata” e domenica sera avrebbe dato l’altra; contestualmente lo invitava a far prelevare l’arma ” … Amo senti questo a portato solo la modificata a detto a giorni porta altra la vuoi mandare a prendere subito fuori da nonna pero se eviti di mandare cir e meglio lo conoscono .. Domenica
sera cida buona … Aspe telasto mandando io … ” .Nel pomeriggio del 29 aprile Cepparulo si lamentava con Genidoni per la mancanza di fondi ” … Comm cazz ammafa p fa na spaccim e cose sord ka ka stamm nguaiat … ” e questi lo esortava a prendere a malo modo un soggetto, non meglio specificato, che avrebbe dovuto  consegnargli delle somme, verosimilmente frutto di un’estorsione:  ” … Questo dei sord ca fatt…Prendilo malament … “.

 Antonio Esposito

1.continua

@riproduzione riservata

 

(nella foto da sinistra Antonio Genidoni, Salvatore Barile,  Salvatore Sequino, Vincenzo Staterini)

Caldo record: 50 gradi percepiti in Sardegna, 49 a Napoli

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E’ caldo record sull’Italia e la punta massima si registra in Sardegna: a Capo San Lorenzo la temperatura percepita alle 15 e’ di 50 gradi, come riporta il sito dell’Aeronautica militare. Termometro bollente anche a Napoli dove i gradi avvertiti sono 49, a Ferrara (48) e a Rimini (47). Su gran parte dell’Italia la sensazione di caldo  e’ uguale o superiore a 40 gradi. In Sardegna sono sette le localita’ in cui il caldo percepito e’ pari o va oltre i 40 gradi: tra le piu’ note Alghero (42 gradi) e Olbia (40), ma le temperature piu’ alte dopo Capo San Lorenzo,si registrano a Capo carbonara (45) e Capo Frasca (44). Si soffre anche sulle isole minori: a Pantelleria si percepiscono 45 gradi, a Capri 44, a Ustica 43. E si boccheggia anche nelle citta’ d’arte e nelle metropoli: 44 i gradi avvertiti a Bologna , 43 a Firenze, 42 a Venezia, 41 a Roma e Palermo, 40 a Milano. L’ondata di caldo  investe tutto il Paese. Ma alcune regioni sembrano particolarmente colpite. Come il Friuli Venezia Giulia, dove la colonnina virtuale di mercurio e’ salita soprattutto ad Aviano (44), Udine (43) e Trieste (41). In Veneto, sono Treviso, Verona e Padova ad attestarsi sui 42 gradi percepiti, la stessa soglia raggiunta in Emilia Romagna da Forli’, Parma e Cervia. In Lazio e’ bollente Guidonia, alle porte di Roma, con 48 gradi percepiti; ma “bruciano” anche Latina e Frosinone (44). Mentre in Campania, si boccheggia anche a Grazzanise (49) e Palinuro (42). Non si salva nemmeno la Puglia: a Santa Maria di Leuca, nel Salento, la sensazione di caldo  e’ di 43 gradi,44 a Brindisi, 42 a Marina di Ginosa e Galatina. Tra le citta’ sopra i 40 gradi percepiti, anche Bolzano (42), Pescara e Catania (41). 

Mugnano, ripristinati i semafori all’incrocio di via Granata con via Mugnano-Calvizzano

Mugnano. Sicurezza e viabilità, l’amministrazione targata Sarnataro ripristina i semafori all’incrocio di via Granata e via Mugnano-Calvizzano. Questa mattina la ditta incaricata dal Comune ha provveduto ad installare i due nuovi semafori, con relativa centralina, che sono già entrati in funzione. “Dopo il restyling del Rione Zi Peppe, continua il nostro lavoro per rendere Mugnano una città più sicura sotto il profilo della viabilità – spiega l’assessore al ramo Vincenzo Massarelli – Quei semafori da tempo erano mal funzionanti, poiché la centralina di comando installata all’epoca dei lavori era tecnologicamente obsoleta e soggetta continuamente a guasti. Ora abbiamo installato un impianto all’avanguardia, che non darà più alcun tipo di problema”. Soddisfatto il sindaco Luigi Sarnataro: “Il ripristino dei semafori lungo quell’arteria è un dovere nei confronti di tutti i cittadini, a cui va garantita piena sicurezza. Quell’incrocio spesso è stato teatro di incidenti stradali, dovuti soprattutto all’elevata velocità con cui gli automobilisti percorrevano l’arteria, senza alcun rispetto per il codice della strada. Ora, se gli automobilisti rispetteranno i semafori e i limiti di velocità, non si dovrebbero più verificare episodi simili. Nei prossimi giorni verrà realizzata anche la segnaletica orizzontale necessaria. Ci adopereremo inoltre per installare una telecamera, così da beccare i furbetti”.

Operazione ‘Alto impatto’ a Ischia, decine di denunce

Ischia. Operazione ‘Alto impatto’ sull’isola da parte degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Ischia e con l’ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine inviato dal Questore di Napoli Antonio De Iesu.
Ieri e oggi i poliziotti hanno proceduto ai controlli sulla regolarità dei soggiorni nei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme, su 17 controlli sono state 12 le denunce per la violazione del testo unico di pubblica sicurezza.

In occasione della Festa di Sant’Anna, è stato contravvenzionato un ristoratore per la violazione dell’ordinanza emessa dal Sindaco di Ischia relativamente al divieto di somministrazione di bevande in vetro.
Fino alle prime luci dell’alba, nell’ambito di mirata attività finalizzata alla verifica di presenze malavitose presenti sull’isola, sono stati predisposti numerosi posti di controllo in diverse zone dell’isola nel corso dei quali sono state identificate complessivamente 141 persone di cui 39 pregiudicati, 49 autovetture e 11 motoveicoli. Elevate 12 contravvenzioni per violazioni al codice della strada; sottoposti a sequestro amministrativo quattro motocicli risultati privi della presvista copertura assicurativa obbligatoria. Inoltre sanzionate 2 persone residenti nel Comune di Napoli per la violazione del divieto di sbarco.
Domenica sera è stato denunciato per detenzione di stupefacenti il diciannovenne napoletano M.M. fermato allo sbarco dell’ultimo traghetto proveniente da Napoli da parte della Squadra di Polizia Giudiziaria aveva 25 grammi di marijuana.

Grande centro, D’Anna (Ala): “Operazione nostalgia. Veto su di me? Non ho passione per la politica dei due forni”

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“Lo chiamano ‘grande centro’. E grandi manovre sarebbero in corso per ricostruire questa specie di luogo metafisico che dovrebbe accogliere i fantomatici moderati, ovvero quelli che pure quando non hanno un’idea precisa gestiscono finanche il vuoto con grande circospezione”. Lo dichiara il senatore del gruppo Alleanza LiberalPopolare Autonomie-Scelta Civica (Ala-Sc), Vincenzo D’Anna, che poi così prosegue: “pare che all’ex ministro Lupi sia stato affidato il compito di selezionare, tra i disponibili, coloro che son degni di tale annessione alla brigata degli ‘Esterni’ da contrapporre a quella degli ‘Eterni’. Sembra inoltre che lo stesso Lupi, artefice dell’operazione nostalgia, abbia espresso veti su alcuni senatori di Ala, me compreso, per l’attacco sferrato alla Lorenzin, nei giorni scorsi, sulla questione vaccini”.

“Che Lupi sia diventato il metro etico di qualcuno ci può anche stare in questa politica ferragostana. Per quanto mi riguarda ritengo il veto un onore. Forse perché non ho passione per la politica dei due forni né per gli orologi di lusso” conclude D’Anna.

Napoli, Valente: “Delibera su patrimonio é grande pasticcio”

 

“Questa delibera e’ un vero e grande pasticcio e acclara il fallimento dell’internalizzazione della gestione del patrimonio immobiliare del Comune”. Lo ha detto la deputata e consigliera Pd, Valeria Valente, in Consiglio comunale nel corso del dibattito sulla delibera che modifica il regolamento per la dismissione del patrimonio. Secondo Valente, con i nuovi regolamenti “con un’inversione di rotta, l’amministrazione apre alle agenzie immobiliari come soggetti che possono procedere alla vendita, scelta – ha aggiunto – discutibile almeno sotto il profilo della coerenza”. Dall’esponente del Partito democratico e’ stata avanzata la proposta “di affidare la vendita agli Iacp oppure se si sceglie la strada del privato si faccia una gara con controlli e trasparenza perche’ – ha concluso – in quattro anni il Comune non ha venduto nulla”.

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