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La villa sequestrata nel Cilento è della famiglia del sindaco di Casal Velino

Appartiene alla famiglia del sindaco, Silvia Pisapia, la villa in costruzione sequestrata, ieri, dai carabinieri in località Cermoleo a Casal Velino.Il cantiere era stato aperto in un luogo sottoposto a vincolo paesaggistico e ambientale che rientra nella perimetrazione del Parco Nazionale del Cilento. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dalla Procura di Vallo della Lucania. Il fabbricato per civile abitazione – secondo gli inquirenti - è stato costruito abusivamente, nonostante la richiesta riguardasse la realizzazione di un fabbricato casa rurale distribuito su tre livelli con difformità planivolumetriche.
Il marito della Pisapia, proprietario del fabbricato, ed altre cinque persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria.

Furto al Centro Campania, arrestati quattro georgiani

Nella serata di ieri, in Marcianise, i carabinieri della Sezione Radiomobile del locale Comando Compagnia, unitamente a personale della Squadra Operativa di Supporto del X Reggimento Campania hanno tratto in arresto, per furto aggravato in concorso, TSILOSANI Tornike, cl. 91; KVITAISHVILI Lida, cl. 81; TSINTSADZE Givi, cl. 78 e PUTKARADZE Guram, cl. 81, tutti georgiani e senza fissa dimora. I quattro si sono resi responsabili del furto di numerosi capi di abbigliamento, del valore complessivo di circa € 1.400,00, presso i negozi “Decathlon” e “Scarpe&Scarpe”, ubicati nel parco commerciale “Centro Campania”.
La refurtiva, interamente recuperata è stata restituita agli aventi diritto. Gli arrestati verranno giudicati con rito direttissimo.

Castel Volturno, trovato senza vita nella sua roulotte: danno l’allarme i proprietari del lido

Castel Volturno. Un uomo senza vita è stato ritrovato questa mattina all’interno di una roulotte. A fare la macabra scoperta sono stati i proprietari di una struttura balneare che hanno immediatamente dato l’allarme: purtroppo, il personale medico del 118 non ha potuto fare altro se non accertarne il decesso.
La vittima è di Frignano, sempre in provincia di Caserta. Da ricostruire, ora, la dinamica della morte e le sue cause.

Choc in Penisola Sorrentina: bambina rapita in una casa famiglia a Meta

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Choc in Penisola Sorrentina. Una bambina è stata rapita dalla mamma poco dopo le 10 di stamane. L'allarme è stato dato dalla casa famiglia Miriam dove era stata messa in affidamento la piccola di etnia rom. I carabinieri che sono stati allertati hanno bloccato tutte le strade d'ingresso e di uscita del paese e stanno pattugliando la città palmo palmo. La donna in mattinata era andata a far visita alla piccola nella struttura che si trova in via Colombo a Meta e approfittando di un momento di distrazione degli educatori della casa famiglia l'ha portata via. Ha fatto perdere velocemente le sue tracce. E ora è ricercata in tutta la zona. I militari sono anche andati dai familiari della donna ma fino ad ora di lei nessuna traccia.

I rapporti d’affari e le amicizie tra dirigenti di Ferrovie e clan dei Casalesi: vacanze a Positano e costosi regali

I rapporti d’affari e le amicizie tra dirigenti di Ferrovie e clan dei Casalesi: oltre a ingenti tangenti le vacanze ed i costosi regali. Se la spassavano all’Hotel San Pietro, in costiera amalfitana. Coccolati dal personale dell’albergo più bello e costoso al mondo. Massima attenzione e discrezione per gli illustri ospiti distesi e rilassati. Gli ospiti del San Pietro sono due signori finiti al centro dell’inchiesta della procura antimafia di Napoli che rimette in relazione una azienda pubblica (RFI, rete ferroviaria italiana) e un clan della camorra, la cosca dei casalesi. Le vacanze a Positano tra l’imprenditore del clan dei casalesi e il dirigente di RFI .
I due dei soggetti finiti al centro dell’inchiesta sui vertici della Rete ferroviaria italiana sono Massimo Iorani, dirigente romano dell’area tecnico-commerciale; e Nicola Schiavone, braccio imprenditoriale e finanziario della potente cosca mafiosa casertana. Era l’8 settembre quando i carabinieri che seguono i due soggetti (anche i carabinieri alloggiano nel San Pietro per pedinarli) registrano Schiavone che salda il conto del soggiorno di Iorani (pagamento in contanti). La distinta del pagamento effettuato (acquisita ovviamente dagli investigatori dell’Arma) tra le spese effettuate annotano anche la gita in barca. Tutto filmato, fotografato e intercettato: materiale investigativo, probatorio, di grande interesse. Tutto consegnato dai carabinieri ai pm Antonello Ardituro e Graziella Arlomede, che sotto il coordinamento dell’aggiunto Luigi Frunzio, conducono questa inchiesta delicata (l’ennesima) dell’infestazione delle imprese pubbliche dalle mafie che si insinuano negli appalti. I carabinieri sono andati poi negli uffici romani di RFI di piazza della Croce rossa. Hanno acquisito atti relativi ad appalti per decine di milioni di euro. Un decreto di perquisizione è stato notificato nei confronti di un altro dirigente della Rfi, vale a dire Pierfrancesco Bellotti, manager del reparto di tecnologia, sempre in relazione ad alcuni contatti con Schiavone. Quello che si vuole capire è dove il clan dei casalesi ha inserito sue ditte nella costruzione di opere ferroviarie in Italia. Quali appalti si sono aggiudicati. E come hanno superato i controlli e le norme antimafia che pure presidiano questo settore delle opere pubbliche.

I regali costosi dell’imprenditore vicino al clan dei casalesi ai dirigenti di RFI. Dai suoi uffici di piazza dei Martiri e di viale Gramsci, Nicola Schiavone avrebbe esercitato pressioni per veicolare affidi diretti ad aziende amiche, ma anche per rimuovere funzionari poco graditi, all’interno del colosso di piazza Croce Rossa. Appostamenti, fotografie e intercettazioni, dunque. Siamo a settembre del 2018, quando Schiavone viene fotografato in piazza Vittoria, mentre si reca ad acquistare cravatte e foulard dallo stilista Marinella. Sono regali. Regali portati a Positano, dove l’imprenditore-affarista incontra Iorani. Scrivono gli inquirenti: “Si nota, dalle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza, che Schiavone estrae una busta con banconote da cinquanta euro”. Poi agli atti dell’inchiesta depositati e dunque pubblici c’è una conversazione del 12 settembre, quando ormai il dirigente ha lasciato l’hotel San Pietro.
Le attenzioni di Schiavone per l’ing. Iorani ospitato a Positano, a Sorrento e…
Schiavone chiama un dipendente del San Pietro per informarsi sulla permanenza del presunto ospite e ottiene questa risposta: “L’ingegner Iorani ha riferito che è stato benissimo e che si è rilassato tantissimo e che sarebbe andato verso Sorrento”. Scatta una seconda attività investigativa, che porterà Schiavone (e gli stessi militari) nell’Hotel Bellevue Syrene, sempre a caccia di elementi in grado di spiegare il rapporto tra il dirigente RFI e l’affarista di Casal di Principe. È del tutto evidente che queste attività di indagine dei carabinieri sono fonti di prova contro gli indagati ma non una sentenza di condanna. Gli indagati avranno evidentemente diritto di difendersi e di poter dimostrare (come spesso accade) che non sempre l’accusa è brava nel dimostrare che una persona ha commesso un reato aldilà di ogni ragionevole dubbio. E infatti le tesi dei difensori, tra cui gli avvocati Carlo Fabbozzo, Giovanni Esposito Fariello, Alfredo Sorge.

Gustavo Gentile

Sant'Antimo, picchiava ex moglie e figlio: ai domiciliari 47enne

I carabinieri di Sant'Antimo hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di un agente di commercio 47enne, incensurato, del luogo.L'uomo dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violazione degli obblighi di assistenza familiare ai danni della ex moglie 43enne e del figlio 14 enne. A partire dai primi tempi dopo il matrimonio, nel 2004, aveva sottoposto la donna a gravi vessazioni, sia fisiche (schiaffi, pugni e calci) che psicologiche, procurandole anche lesioni. L'uomo si comportava allo stesso modo, stando all'inchiesta, anche nei confronti del figlio: oltre a essere costretto ad assistere ai maltrattamenti della madre di recente era stato oggetto di violenze fisiche e verbali che gli avevano procurato uno stato di ansia.

Esplode bombola di gas nell'Avellinese: 26enne ricoverato al Cardarelli di Napoli

Tragedia sfiorata nel comune di Grottolella in provincia di Avellino. Una fuga di gas ha distrutto parte di un'abitazione dove viveva un 26enne originario della Costa D'Avorio, ma regolarmente presente sul territorio italiano. L'uomo è stato estratto ancora cosciente da sotto le macerie e trasportato al pronto soccorso dove si trova in prognosi riservata. L'esplosione ha destato molta paura in paese, in un primo momento alcuni hanno temuto per una scossa di terremoto. L'uomo rimasto ferito è stato portato presso l'elisuperfice del Comando dei Vigili del fuoco di Avellino, dove l'eliambulanza lo ha prelevato per trasportarlo al centro grandi ustionati dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Sono stati i vicini a dare l'allarme e a chiamare i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l'area e cominciato a scavare per cercare i dispersi. Secondo le prime informazioni, in casa potevano esserci anche altre persone, ma lo stesso 22enne ancora cosciente ha chiarito che era solo al momento dell'esplosione.

Elezioni, de Magistris alla Rai: 'Probabile una mia candidatura a Governatore della Campania'

"Ci candideremo (con DeMa, ndr) alla Regione Campania fra un anno, questo sicuramente". Lo afferma Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, ad Agorà, su Rai Tre. Ed alla successiva domanda se si candiderà personalmente alla carica di presidente della Regione risponde: "Questo è probabile. Lo verificheremo anche in base alle alleanze che riusciremo a costruire. La Campania potrà essere un laboratorio alternativo alla Lega sicuramente, ed anche a questo governo". E a proposito dell'esecutivo nazionale, il primo cittadino di Napoli ha detto: "Al governo chiediamo due cose. La sicurezza, che è un compito dello Stato. Prevenire e reprimere. E non fare più discriminazioni. Non si può per la terza volta salvare solamente una città da debiti che conosciamo, come il salvaRoma dove si trovano 12 miliardi di euro, e lasciare gli Enti locali del Paese, soprattutto nel mezzogiorno, senza risorse. Questo è un grave errore perché disunisce il Paese".

Saccheggiata profumeria nel Salernitano: bottino 50mila euro di merce

Nella notte tra domenica e lunedì i ladri hanno saccheggiato la storica profumeria “Elena” situata nel comune di Sala Consilina. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, ignoti avrebbero manomesso il sistema di videosorveglianza e poi sarebbero riusciti ad entrare nell’esercizio commerciale forzando la saracinesca. E così, in pochissimi minuti, hanno rubato decine e decine di prodotti, molti anche di marca, per un valore complessivo di circa 50 mila euro. E’ il terzo furto che la profumeria di via Mezzacapo subisce nel giro di poco tempo nonostante si trovi a poca distanza dal Municipio. Sono in corso le indagini per risalire all’identità dei malviventi.

Somma Vesuviana, nascondeva 300 grammi di hashish in casa: ai domiciliari 22enne

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Nola hanno arrestato Giuseppe Menna, di 22 anni, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.Difatti ieri mattina i poliziotti sono intervenuti in un appartamento di Via Marigliano a Somma Vesuviana nel quale hanno rinvenuto, nascosto in un armadio della camera da letto, un marsupio contenente tre panetti di hashish per un peso di circa 300 grammi, insieme ad un coltello. Invece in uno sgabuzzino è stata rinvenuto e sequestrata la somma di euro 650,00.Il giovane è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari.

Napoletano morto in Messico, salma bloccata alla Dogana: salta il funerale

Da oltre sette ore e' bloccata nella dogana di Napoli la salma di Salvatore De Stefano, l'imprenditore napoletano assassinato lo scorso 4 aprile in Messico, e il suo funerale, previsto per oggi, non si potra' piu' celebrare. L'intoppo sarebbe riconducibile a problemi riscontrati dalla Dogana di Napoli sui certificati sanitari: la salma di Salvatore, partita venerdi' scorso da Citta' del Messico, ha fatto scalo a Monaco ed e' giunta ieri in Italia. Le esequie erano previste per stamattina. "Mio fratello non e' un pacco postale, - dice addolorata Rossella, sorella di Salvatore, assistita dall'avvocato Gennaro Demetrio Paipais che e' in contatto con la Farnesina - oltre al dolore dobbiamo ora sopportare anche la mortificazione. Sono indignata per questo trattamento che ci ha obbligato a rinviare le esequie". Per risolvere la questione si sono attivati anche il console italiano in Messico e lo stesso ministero. Cadrebbero su un italiano i sospetti degli inquirenti che stanno indagando sull'omicidio di Salvatore De Stefano, l'imprenditore napoletano assassinato lo scorso 4 aprile in un ristorante in Messico. Secondo quanto si apprende il movente dell'omicidio eseguito a colpi di pistola sarebbe riconducibile a una vendetta, forse legata alle attivita' imprenditoriali della vittima. "Non risulterebbe nessuna relazione tra l'omicidio del trentacinquenne napoletano e le paventate truffe dei generatori", dice l'avvocato Gennaro Demetrio Paipais, legale della famiglia che segue la vicenda tenendosi in stretto contatto con la Farnesina. "Le indagini impongono riservatezza, - aggiunge il legale - posso limitarmi ad escludere, secondo quanto emerso dalle indagini difensive, ogni riconducibilita' ad ipotesi di vendita di generatori a danno di narcotraffici".

Napoli, la Finanza sequestra 5 scuolabus abusivi in servizio a Pianura e Piazza Carlo III

Cinque pullmini adibiti al trasporto scolastico sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli nel corso di un'operazione di controllo condotta nell'area di piazza Nazionale e piazza Carlo III, e nel quartiere di Pianura. 15 i pullmini "Scuolabus" controllati dai finanzieri, 10 dei quali sono risultati non in regola. Due patenti di guida e 6 carte di circolazione sono state sequestrate ai conducenti, 20 i verbali di contravvenzione elevati. Tra le infrazioni rilevate il trasporto di passeggeri in sovrannumero e la mancanza delle prescritte autorizzazioni comunali. Alcuni veicoli erano già stati sottoposti a fermo amministrativo oppure non erano assicurati. In alcuni casi ai mezzi erano state apportate modifiche strutturali per aumentarne la capienza senza rispettare i requisiti di sicurezza.  Nel quadro della costante attività di controllo economico del territorio e di polizia economico-finanziaria posta in essere dalla Guardia di Finanza sul territorio, le fiamme gialle del Comando Provinciale di Napoli hanno effettuato numerosi interventi nei pressi di diversi istituti scolastici cittadini, sottoponendo a controllo autoveicoli, riconducibili a soggetti privati, adibiti ad uso scuolabus, rilevando, oltre all’esercizio abusivo della professione completamente “a nero”, plurime violazioni al codice della strada ed alla specifica normativa comunale che regola il trasporto scolastico. On particolare, i militari del I Gruppo Napoli, a seguito di un’approfondita analisi del fenomeno del trasporto abusivo di studenti, hanno individuato, nelle immediate adiacenze di alcuni plessi scolastici, siti nei pressi di piazza Nazionale, piazza Carlo III e nel quartiere “Pianura”, la presenza di scuolabus intenti a scaricare giovanissimi studenti, di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.

'Con tanto affetto ti ammazzerò' di Pino Imperatore è già nella classifica dei libri più venduti

"Con tanto affetto ti ammazzerò", il nuovo romanzo dell'umorista napoletano Pino Imperatore, edito da DeA Planeta, è già, a pochi giorni dalla pubblicazione, nella classifica dei libri di narrativa italiana più venduti. I protagonisti sono gli stessi di "Aglio, olio e assassino", l'opera che l'anno scorso fu accolta positivamente dal pubblico e dalla critica: l'ispettore di polizia Gianni Scapece, il commissario Carlo Improta e i componenti della famiglia Vitiello, titolari della trattoria Parthenope a Mergellina. Un gruppo di personaggi che tra una battuta e l'altra, tra stravaganze e imprevisti, riescono a risolvere casi molto complicati. "A grande richiesta dei lettori - spiega Pino Imperatore - ho voluto raccontare una nuova indagine ambientata in luoghi affascinanti: Posillipo, Capri, Sorrento, Ischia. Stavolta Scapece si addentra in una vicenda familiare fatta di rancori, odi personali, avidità. Non sara' facile per lui, per Improta e per i Vitiello venirne a capo. Ma alla fine la loro intelligenza vincerà". La trama ha inizio a Villa Roccaromana, una delle dimore marine più affascinanti di Posillipo, dove si festeggia il novantesimo compleanno della baronessa Elena De Flavis, la cui nobiltà d'animo è riconosciuta in tutta Napoli. Scapece, tra gli invitati insieme a Improta, si gode la serata e la conoscenza di Naomi, incantevole nipote della padrona di casa. Tutto scorre con piacevolezza, finché qualcuno decide di mettere in scena il finimondo: proprio quando un tenore attacca a cantare "Nessun dorma", molti dei presenti iniziano a perdere i sensi, uno dopo l'altro. Nella gran confusione che segue, la baronessa scompare insieme al suo maggiordomo cingalese Kiribaba. Un rapimento? Un suicidio? Un incidente? Il mistero prende una brutta piega quando Scapece e Improta incontrano i tre figli della baronessa, per nulla sconvolti dall'accaduto e piuttosto interessati alla spartizione dell'eredità. E' l'inizio di una complicata indagine tra le gelosie e le meschinità che a volte distruggono i legami familiari; ma l'ispettore e il commissario, in un susseguirsi di colpi di scena ed episodi esilaranti, saranno spalleggiati da un'altra famiglia, quella dei Vitiello e della trattoria Parthenope, fonte inesauribile di buonumore e di trovate geniali. Pino Imperatore ha vinto i maggiori premi italiani per la scrittura comica ed è autore di opere teatrali, racconti, saggi umoristici e romanzi bestseller, tra cui "Benvenuti in casa Esposito" (da cui è stata tratta una commedia teatrale di grande successo, scritta con Alessandro Siani e Paolo Caiazzo) e "Allah, san Gennaro e i tre kamikaze", che a maggio verrà ripubblicato nella collana Oscar Mondadori Bestsellers. "Il mio obiettivo - sottolinea Imperatore - è quello di sempre: far ridere e allo stesso tempo far riflettere i miei lettori. La vicenda della baronessa De Flavis è emblematica di ciò che può diventare la vita: una delizia, se trascorsa con chi amiamo e facendo del bene al prossimo, o un inferno, se ci lasciamo avvelenare dal denaro e dall'egoismo".

Napoli, la polizia presenta il fumetto del 'Commissario Mascherpa'

Oggi alle 10.30  presso la Basilica di San Giovanni Maggiore si svolgerà la presentazione de La rosa d’argento, un’indagine del Commissario Mascherpa, il primo poliziotto a fumetti ideato della Polizia di Stato. L’incontro organizzato da Poliziamodena, la rivista ufficiale della Polizia, in collaborazione con la Questura di Napoli, si rivolge agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e vede la partecipazione del direttore della rivista Annalisa Bucchieri e del dirigente del Commissariato di Scampia Bruno Mandato.

Mascherpa, che è nato da un’idea di Poliziamoderna per cercare di avvicinare i giovani al valore e al rispetto delle regole, è sceneggiato da Luca Scornaienchi, responsabile artistico del Museo del fumetto di Cosenza, e viene creato dalle matite di fumettisti professionisti: per la prima indagine Jonathan Fara e per la seconda, in via di pubblicazione, di uno dei disegnatori storici di Dylan Dog Daniele Bigliardo. Per il secondo anno consecutivo il Commissario Mascherpa è stato eletto testimonial e fonte d’ispirazione per i lavori degli studenti che partecipano al Progetto: “PretenDiamo legalità, a scuola con il Commissario Mascherpa”, promosso dalla Polizia di Stato, in collaborazione col MIUR, e finalizzato alla promozione, tra i giovani, della cultura della legalità. Nel corso della manifestazione verrà eseguito un live painting a cura della Scuola italiana Comix di Napoli.

Presentazione di "Barbablu" di Maria Pia Daniele alla libreria Evaluna di Napoli, mercoledí 17 aprile

Barbablu sceneggiatura di Maria Pia Daniele sarà presentato a Napoli martedì 17 aprile alle 19.00 alla libreria Evaluna di piazza Bellini 72. Interverranno Anton Giulio Mancino, professore di Semiologia del cinema e degli audiovisivi, cinematografia digitale e storia del cinema all’Università di Macerata, e l’autrice.
Un amore avvolgente e passionale da togliere il respiro… sbocciato improvvisamente dopo anni di solitudine e anche di sofferenza. Nermina è una giovane donna che da poco ha riscoperto il piacere della vita lasciandosi completamente andare fra le braccia di Livio, il manager cultore dell’high tech, che l’ha conquistata circondandola di attenzioni e di premure come un principe azzurro avrebbe fatto con la sua promessa sposa. Lei sente di essere rinata, lui invece è sempre stato in cerca di una donna diversa da amare, ma anche da... conservare.
In modo originale la sceneggiatura di Maria Pia Daniele – tratta dal suo testo teatrale omonimo – rivisita l’antica fiaba popolare collocandola in una metropoli dove ognuno può reinventarsi una personalità o nascondersi da un passato ingombrante, i rapporti nascono e si sviluppano anche attraverso i social creando spesso la sensazione di riuscire a conoscere a fondo chi si materializzerà presto dinanzi…
Barbablu di Maria Pia Daniele (pagg. 96; 10 euro) è edito da La Mongolfiera.

Arrestati un tenente colonnello della Dia e un carabiniere: erano le 'talpe' del super boss Matteo Messina Denaro

Due investigatori, il tenente colonnello Marco Zappalà, carabiniere in servizio alla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, e Giuseppe Barcellona, un appuntato in forza alla Compagnia di Castelvetrano, sono stati arrestati con l'accusa di favoreggiamento alla mafia e accesso abusivo al sistema informatico. Per la Procura di Palermo hanno passato informazioni su inchieste in corso a carico del boss latitante Matteo Messina Denaro. In carcere anche l'ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino.

Napoli, dalle telecamere la verità sulla bomba di Chiaia: motivo passionale o contrasto tra i clan?

Napoli. le immagini della telecamera della zona potrebbero aver immortalato i 'bombaroli' che due notti fa sono entrati in azione a Chiaia. Gli investigatori stanno controllando e cercando frame utili alle indagini. Un forte boato nel cuore della notte, tra domenica e lunedì a Chiaia, ha fatto svegliare i residenti. Siamo a via Riviera di Chiaia nei pressi del consolato degli Stati Uniti d’America in una zona dove risiede la “Napoli bene” che ospita anche un drappello dell’esercito Italiano. Nonostante ciò è stato posizionato un pacco contenente una bomba carta artigianale che, fortunatamente, non ha coinvolto alcuna persona. La deflagrazione è stata potente ed è stata avvertita anche a lunga distanza. Decine le telefonate alle forze dell’ordine, sul posto sono intervenuti i militari del 112 e i vigili del fuoco. In un primo momento non si era ben compreso cosa sarebbe esploso, c’è chi ha pensato anche ad una bombola di gas e addirittura chi ha parlato, per la potenza dell’esplosione, di due ordigni. A poca distanza dal palazzo dove è stato fatto esplodere l’ordino risiedono alcuni componenti delle famiglie Frizziero e Piccirillo, l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti è quella che vede l’esplosione legata a fatti di camorra. Già nelle scorse settimane l’area è stata oggetto di raid armati e fibrillazioni tra pregiudicati della zona. Sembrerebbe che tra Mergellina e la Torretta persone vicine al clan Contini e Licciardi vorrebbero rilevare alcune attività commerciali da utilizzare per i loro affari. C’è anche un’altra ipotesi che viene presa in considerazione: dietro l’esplosione ci sarebbe un movente passionale.

'Chi non rispetta mio fratello lo uccido', il colloquio intercettato in carcere tra Achille Piccolo e Antonio Letizia

Marcianise. “Chi non rispetta mio fratello lo uccido”. La frase choc intercettata in carcere. "Allora sta mio fratello fuori, chi non mi rispetta a mio fratello io lo uccido. Non tengo nulla a che vedere con nessuno. Chi non rispetta a mio fratello lo uccido”. E’ la drammatica frase intercettata in carcere durante un colloquio tra il boss Achille Piccolo ed Antonio Letizia, che commentano l’atteggiamento di Pasquale Piccolo volto ad ‘esautorare’ Andrea Letizia dalle attività dell’organizzazione, fatto questo ritenuto gravemente oltraggioso per l’onorabilità del clan Piccolo/Letizia. Il dialogo è agli atti dell’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di 30 persone tra Marcianise e l’hinterland.

Violenza sessuale di gruppo su 18enne dopo serata in discoteca: arrestati in tre

Reggio Calabria. Tre ventenni sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con l'accusa di violenza sessuale di gruppo su una ragazza coetanea. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la notte di San Lorenzo, in una località del basso Ionio reggino, i tre approfittando dello stato di ebbrezza di una ragazza poco più che diciottenne l'avrebbero condotta fuori dalla discoteca e avrebbero abusato di lei a turno in spiaggia. Gli arresti sono arrivati al termine di complesse e articolate indagini coordinate dalla procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, e sono stati eseguiti dalla Sezione Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile. In manette sono finiti due ventenni e un ventunenne. Dalla ricostruzione dei fatti degli investigatori della Squadra Mobile è emerso che la diciottenne aveva subito violenza sessuale da almeno tre giovani sulla spiaggia libera, all'esterno di una discoteca dove stavano trascorrendo la notte di San Lorenzo. L'allarme dei presunti abusi sessuali subiti dalla ragazza era stato dato da alcuni passanti al personale della Polizia in servizio di ordine pubblico fuori dal locale. La giovane era stata poi condotta in ospedale da un'ambulanza per le cure del caso e per essere sottoposta al protocollo sanitario previsto per le vittime di violenza sessuale. Le attività investigative sono state condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con sofisticate intercettazioni telefoniche e ambientali, attività di monitoraggio attraverso sistemi di videosorveglianza, l'acquisizione di dichiarazioni rese da persone informate sui fatti e con l'analisi, effettuata da personale medico specializzato, dei profili genetici degli indagati comparati con quelli prelevati alla vittima in occasione del protocollo eseguito in ospedale dopo la violenza. Sulla base delle risultanze investigative acquisite dalla Squadra Mobile nel corso delle indagini, i magistrati della locale Procura della Repubblica, titolari dell'inchiesta, hanno chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare della custodia in carcere a carico dei tre autori della violenza sessuale di gruppo, i quali risultano indagati anche per atti osceni, avendo compiuto lo stupro sulla spiaggia nelle immediate vicinanze del locale pubblico, frequentato anche da minorenni. Uno dei due ventenni dovrà rispondere anche del reato di violenza o minaccia volta a costringere qualcuno a commettere un reato, avendo minacciato una teste oculare, a poche ore dalla consumazione del reato, affinché non riferisse agli inquirenti ciò che sapeva, suggerendole quel che avrebbe dovuto dichiarare qualora fosse stata sentita dalle forze dell'ordine. Contestualmente il gip ha emesso la misura cautelare della presentazione alla Polizia Giudiziaria a carico di altri due ventenni e di un 19enne per favoreggiamento personale nei confronti degli autori della violenza sessuale di gruppo. I tre infatti non hanno riferito agli inquirenti ciò che sapevano in merito alla violenza e agli autori del fatto. Gli arrestati, dopo le formalità di rito in questura connesse all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono stati condotti presso la locale casa circondariale, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

Pompei, colpo di un rapinatore solitario nel bar pasticceria 'Gabbiano'

Pompei. Colpo di un bandito solitario al noto bar pasticceria Gabbiano in via Lepanto a Pompei a pochi passi dalla Basilica. Bottino: seimila euro.Ma la particolarità della rapina sta nel fatto che il bandito, che entrato in azione la scorsa notte verso mezzanotte, oltre ad avere il capo coperto da un casco integrale ha chiesto alla cassiera di consegnarli i soldi che custodiva nel mobile dietro alla cassa. Segno che si tratti di uno che conosce le abitudini dei proprietari del bar. Ora gli agenti del locale commissariato di polizia stanno prendendo visione dei filmati delle telecamere interne al bar ma soprattutto stanno guardando quelle dei giorni precedenti perché senza dubbio il bandito è uno che conosceva i movimenti di chi sta alla cassa. E quindi è uno che è stato spesso nel bar e ha studiato il colpo nei dettagli. Quindi attraverso le immagini i poliziotti sperano di trovare elementi utili alle indagini e a risalire all'autore. L'altra pista porta a qualcuno vicino a chi lavora all'interno del bar pasticceria perché solo chi vi ci lavora conosce le abitudini di chi sta alla cassa. Un altro particolare su cui stanno lavorando gli investigatori è che il rapinatore ha atteso che la cassiera rimasse da sola e quindi si era appostato all'esterno del bar per entrare in azione al momento opportuno. A meno che qualcuno dall'interno non gli abbia segnalato il momento per entrare. E anche in questo caso le telecamere della video sorveglianza cittadina e quelle private nella zona potrebbero dare una mano agli investigatori che nel frattempo hanno interrogato tutti i dipendenti del bar.

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