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Aversa, mazzette al comune da 500 a 2mila euro per approvare pratiche edilizie illegittime

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Otto persone tra dipendenti comunali, imprenditori edili e tecnici privati sono state arrestate e poste ai domiciliari per corruzione, falsità materiale e soppressione di atti. L’accusa, mossa dalla Procura di Napoli Nord, riguarda il rilascio di permessi a costruire in cambio di tangenti. I fatti contestati si sono verificati tra il 2022 e i primi mesi del 2023.

Tra gli arrestati figurano: Raffaele Serpico, attuale dirigente responsabile dell’ufficio tecnico comunale; Giuseppe Minale, ex dipendente comunale e geometra in servizio all’Utc all’epoca dei fatti; I costruttori aversani Alfonso e Yari Cecere, padre e figlio e quattro architetti.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e coordinate dai pm Patrizia Dongiacomo e Cesare Sirignano, hanno portato alla luce un sistema illecito di rilascio di permessi a costruire.

    I funzionari pubblici avrebbero intascato tangenti da 500 a 2000 euro per far approvare pratiche edilizie ritenute illegittime. In alcuni casi, le tangenti venivano pagate in contanti, in altri casi con favori o prestazioni professionali.

    Uno degli architetti coinvolti, invece di pagare la tangente, avrebbe aiutato il dirigente comunale nel disbrigo di altre pratiche pubbliche.

    L’indagine ha accertato che gli indagati avrebbero creato un vero e proprio sistema per far avanzare le pratiche edilizie, anche attraverso la soppressione e la sostituzione di atti.

    In un caso specifico, è stato sequestrato un complesso residenziale di 19 appartamenti realizzato con permessi illegittimi e senza la necessaria lottizzazione. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori dettagli e responsabilità.



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