Accusato di voler incendiare il Santuario di Pompei: assolto “perché il fatto non sussiste”

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Da Volontario della protezione civile era stato bloccato dai carabinieri perché accusato di voler incendiare il Santuario di Pompei.

Ora a 9 anni di distanza il Tribunale di Torre Annunziata lo ha “Perchè il fatto non sussiste”. L'uomo, A.N, (difeso dall'avvocato Massimo Autieri) nel frattempo è stato riconosciuto “affetto da vizio di mente e parzialmente incapace di intendere e di volere” grazie a  due perizie svolte su disposizione della Procura torrese.

L'uomo era stato fermato in diverse circostanze e sorpreso a incendiare cartoni, plastica e la copertura di una serra sia nel centro sia alla periferia di Pompei. Ma nel caso del fallito al Santuario i carabinieri sentiti in Tribunale sono stati costretti ad ammettere che avevano solo “sentire dire che era stato lui”.

    Naturalmente troppo poco per motivare una accusa e quindi una condanna. Il Tribunale lo per questo assolto con formula piena.

     



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