Al Teatro Serra di Fuorigrotta è di scena ‘Tutto esaurito’, di Rodolfo Fornario

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Al Teatro Serra di Fuorigrotta è di scena “Tutto esaurito”, di Rodolfo Fornario. Uno spettacolo per ridere e riflettere sul teatro al tempo del reality show

Secondo evento della stagione ‘Campi Ardenti’ al “Teatro Serra” di Fuorigrotta. In scena “Tutto esaurito”, un titolo che gioca con le parole, per raccontare la crisi di un attore il quale, per attirare l’attenzione, decide di compiere un’azione clamorosa. Un modo per ridere e riflettere sul teatro ai giorni nostri con un testo spiazzante, scritto da Rodolfo Fornario che ne cura anche la regia, che mescola generi e linguaggi, dal noir alla commedia. Con Ciro Scherma e Valeria Esposito. Voci fuoricampo di Oscar di Maio, Benedetto Casillo e Gina Perna. Una produzione Mudra arti dello spettacolo, distribuzione Olimpia Panariello. Appuntamento in Via Diocleziano 316, (accanto all’Osservatorio Vesuviano) venerdì 11 e sabato 12 novembre alle ore 20:45 e domenica 13 novembre alle ore 18:30. Info e prenotazioni: [email protected],347.8051793.

Gabriele De Angelis è un attore sulla cinquantina, che nella vita non chiederebbe altro che di avere un’esistenza dignitosa facendo ciò che più ama al mondo: il Teatro! Ha provato di tutto, ma ogni volta si è ritrovato con il solito manipolo di amici affezionati e compiacenti, forse più vittime sacrificali che pubblico vero e proprio.

Paradossalmente la cosa che gli ha portato maggiore visibilità è la pubblicità di una caramella, cosa della quale non va certamente fiero e, anzi, vorrebbe che venisse dimenticata. Esasperato dall’impossibilità di vivere del proprio lavoro, decide di compiere un atto eclatante pur di assurgere alle cronache e far parlare di sé. Rapisce la figlia dell’Assessore alla Cultura della sua città e si chiude con lei in un piccolo teatro.

Il riscatto è rappresentato da 45 minuti di diretta nazionale televisiva per potersi esibire e spiegare le ragioni del proprio gesto. Uno spettacolo che corre sul filo dell’ironia e del sorriso, ma dai contenuti tutt’altro che leggeri; fino alla conclusione assolutamente inattesa.

    “Il titolo gioca sul doppio significato del “Tutto esaurito” teatrale, che ci auguriamo un po’ tutti e quello neurologico – dice Fornario – Questo spettacolo parla di chi, oggi, decide di fare del teatro il proprio unico lavoro e condivide con il pubblico, spesso ignaro, le difficoltà di sopravvivere di teatro, come sottolinea una battuta dello spettacolo, pur facendo cose buone. Non dignitose. Buone. Ma vede i propri spazi occupati sempre più, dai personaggi che vengono dalla televisione più becera”.


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