Case di lusso a Posillipo vendute in stile ‘Totò truffa’: ecco il sistema

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Napoli. Case di lusso a Posillipo vendute in stile ‘Totò truffa”: ecco come funzionava il sistema scoperto dalla Guardia di Finanza che ha portato all’arresto due uomini di 38 e 58 anni, indagati per falso, ricettazione e autoriciclaggio e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre nove persone. Una gang di 11 persone che ha messo a segno almeno otto finte compravendite tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021. Oltre due milioni di euro di bonifici, di cui 500mila effettivamente incassati, i soldi chiesti alle vittime. Tra gli immobili venduti all’insaputa dei veri proprietari anche un appartamento a Posillipo, del valore di oltre un milione di euro, dalla cui vendita sono partite le indagini che hanno portato agli arresti di oggi.

La banda avevano escogitato un sistema in tre fasi.

I malfattori, una volta “puntato” l’immobile da acquisire, stipulavano un regolare contratto di affitto in modo da entrare in possesso sia delle copie dei documenti di identità dei proprietari, allegate al contratto di locazione, sia delle chiavi di casa, per poterla poi esibire ai futuri acquirenti.

    Con la complicità di alcuni familiari presentavano a un ignaro notaio una procura a vendere l’immobile del parente, al solo fine di ottenere un numero di repertorio (che identifica gli atti di notaio) che in un secondo momento veniva apposto su un documento con dati anagrafici falsificati. Con questo documento i truffatori si presentavano da un diverso notaio per ottenere una procura notarile alla vendita dell’immobile di lusso preso di mira e già nella loro disponibilità come affittuari.

    La terza fase e ultima fase consisteva nella messa in vendita dell’appartamento a un prezzo molto allettante, per attirare acquirenti in buona fede che erano pronti a sborsare subito congrui anticipi pur di aggiudicarsi l’affare. Il tutto davanti a un terzo notaio, diverso e come i precedenti inconsapevole della falsità dei documenti prodotti. Ricevuto il primo bonifico, gli indagati svuotavano il conto corrente e facevano perdere le proprie tracce. Per quanto riguarda il prestigioso immobile di Posillipo dal quale sono iniziate le attività investigative dei finanzieri, del valore di oltre un milione di euro, come contropartita, gli indagati, hanno ottenuto, oltre a un quota in denaro, anche un trilocale a Roccaraso e un natante.

    Quest’ultimo, è emerso dalle indagini, è stato poi rivenduto ben due volte ad altrettanti acquirenti-vittima, sempre con il sistema di progressiva falsificazione delle carte. L’unico aspetto positivo della vicenda è che, per via della falsità dei documenti, non c’è stato e non ci sarà alcun passaggio di proprietà. In sostanza i legittimi proprietari non hanno perso i loro beni. A rimanere danneggiati, pero’, sono stati gli aspiranti acquirenti che hanno versato somme importanti per vendite fasulle. Una truffa per oltre 500mila euro.

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