Voto di scambio alle Regionali: i Cesaro salvati dalla sentenza ‘Cavallo’: assolti tutti

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Voto di scambio alle Regionali del 2015: assolti il senatore di Forza Italia Luigi Cesaro e il figlio Armando, assoluzione anche per gli altri 27 imputati.

Salvi anche grazie alla cosiddetta ‘sentenza Cavallo’ che dichiarò l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche alla base delle accuse, oggi il senatore di Forza Italia e il figlio Armando, ex consigliere regionale di Fi e da giovanissimo ai vertici del partito di Berlusconi, incassano una sentenza di assoluzione perchè il ‘fatto non sussiste’, emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord.

Insieme ai due esponenti di primo piano della Campania assolti anche gli altri 27 imputati, tra i quali l’ex sindaco di Giugliano in Campania, Angelo Liccardo.

    Il Tribunale di Napoli Nord, in composizione monocratica (giudice Nigro) ha assolto “perche’ il fatto non sussiste” i 29 imputati finiti sotto processo con l’accusa di voto di scambio. Il giudice ha accolto, tra l’altro, le richieste di assoluzione formulate dal pm Dongiacomo. Determinanti per l’assoluzioni le fasi del processo.

    All’inizio del procedimento giudiziario, l’avvocato Alfonso Furgiuele che insieme al collega Sanseverino ha curato la difesa di Armando Cesaro, sollevò un’eccezione sull’utilizzabilità delle intercettazioni. Il giudice si riservò la decisione ma sopraggiunse la cosiddetta “sentenza Cavallo” che confermò gli argomenti posti a sostengo delle eccezioni sollevate dal legale.

    L’inutilizzabilità delle intercettazioni potrebbe essere stata determinante nella decisione del giudice Nigro depositata stamane presso il Tribunale di Napoli Nord.

    La notizia dell’assoluzione ha provocato una serie di reazioni politiche e personali.

    Armando Cesaro ha affidato il suo stato d’animo ad un lungo post su Fb: “Sono Armando. Faccio politica da quando avevo 15 anni, e’ la passione della mia vita. Ho frequentato le sezioni, affisso i manifesti di notte, distribuito volantini ai gazebo, allestito palchi, principalmente per farci salire altri”, “…ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perche’ finito sotto inchiesta” e “…oggi sono stato assolto perche’ il fatto non sussiste”.

    Il figlio del senatore Luigi Cesaro di FI ripercorre la sua giovane carriera politica sulle orme del padre e di Silvio Berlusconi. “Ricordo il profumo dei primi fac-simile con il mio nome, – si legge ne post – l’emozione di vedere i primi manifesti con la mia foto. Il mio primo comizio… ho ancora i brividi! Ho fatto tutta la gavetta e mi sono fatto le ossa combattendo contro un pregiudizio che mi ha accompagnato, ma che non credo di meritare. Ho sempre avuto un solo obiettivo: rappresentare i miei concittadini nelle istituzioni, e difenderli. Essere il riferimento della mia gente, del popolo da cui provengo e con cui sono cresciuto. Di cui conosco ogni piccolo problema. Lavorando, senza mollare mai, ho raggiunto tutti i miei traguardi. Dal sogno di un bambino che guardava Silvio Berlusconi come il proprio mito, alla vice presidenza nazionale dei giovani di Forza Italia e all’elezione al consiglio regionale della Campania, con 30.000 preferenze. Ho risolto problemi, presentato proposte di legge. Sempre presente, sempre attivo. Ho lavorato tanto, come mi piace e come so fare”. “Sono Armando. E ho passato gli ultimi tre anni e mezzo a dover rinunciare a tutto questo, perche’ finito sotto inchiesta”, sottolinea Armando Cesaro che aggiunge: “Per senso di responsabilita’ e rispetto verso la mia gente, verso il mio partito – anzi, verso il capo del mio partito – mi sono fatto da parte. E ho aspettato, silenziosamente. Sono stati mesi lunghi e difficili. Da titolare ho scelto di mettermi a bordo campo. Da dirigente ho scelto di tornare militante. Per non dare modo a nessuno di strumentalizzare la mia posizione. E mi e’ costato tanto. Sono Armando. E oggi sono stato assolto perche’ il fatto non sussiste. Gli amici veri, quelli che mi conoscono davvero, hanno sempre creduto nella bonta’ delle mie azioni e mi sono rimasti accanto. E li ringrazio. Non festeggio, perche’ sono state tante, troppe le rinunce, le ingiurie, la tristezza”. “Un filosofo disse: ‘la verità è figlia del tempo’. Quel tempo oggi è arrivato”, conclude Armando Cesaro.

    Soddisfazione per l’assoluzione è stata espressa anche dalla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: “L’assoluzione del senatore Cesaro e del figlio Armando dall’accusa di voto di scambio ‘perchè il fatto non sussiste’ è una splendida notizia, per me non certo sorprendente, che spazza via le speculazioni innescate da una delle troppe inchieste aperte in base a elementi fragili e surrettizi, come attestano le richieste di assoluzione formulate dallo stesso pm”. Ha affermato in una nota la senatrice. “E’ l’ennesima dimostrazione di come fattispecie di reato troppo vaghe come il voto di scambio e il traffico di influenze aprano le porte a un eccesso di discrezionalita’ della magistratura – aggiunge -. Oggi siamo felici per la famiglia Cesaro che esce finalmente da un incubo, e a nome mio e di tutto il gruppo di Forza Italia al Senato mando un grande abbraccio al collega Luigi e l’augurio ad Armando di riprendere con successo la sua carriera politica”.



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