Dal lanciafiamme ai cinghialoni alle accuse di sessismo: tutti gli “scivoloni” del Presidente De Luca

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Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca appare al popolo come un Dio protettore. Conferenze Stampa social seguite da centinaia di utenti durante le quali illustra i contenuti di ordinanze che cambiano continuamente. Un oratore 70 enne che sta cavalcando l’onda covid 19,  campagna gratuita per la politica italiana, che esercita un potere sul ascoltatore tanto più forte quanto è anziana la persona a cui rivolge le informazioni.

L’asserzione che ritorna è che il Presidente influenzi, grazie al potere lui concesso per la carica politica che ricopre, gli atteggiamenti, i modi di fare di una parte della società che ascolta i suoi “mantra” e lo erige come Apollo – Dio della salvezza- ma ai più attenti enunciati fuori luogo non sono sfuggiti. Il 26 Febbraio 2020, quando ancora il lockdown era solo nell’immaginario collettivo una parola inglese adottata dalla Cina per indicare le restrizioni che costringono il popolo dagli occhi a mandorla a una “detenzione” forzata a casa, il Presidente nel corso di una conferenza stampa si “lascia andare”a un commento inadeguato :”Se io ho 94 anni e sono cardiopatico, ho il diabete, ho una bronchite cronica e me ne vado al Creatore, il coronavirus mi ha accompagnato nel viaggio, ma niente di più”. Parole gravose che oggi pesano come un macigno pensando ai tanti anziani morti per coronavirus. Poi tra espressioni che indicano il lanciafiamme come soluzione estrema per evitare banchetti e feste si arriva a ieri 1 Maggio 2020.

Il Governatore fa il punto sulla situazione in vista del 4 maggio, data che dovrebbe in parte consentire ai campani di muoversi attenendosi a regole meno restrittive. Parlando di attività motoria riferendosi ai runner De Luca dice:“Ho trovato gente che faceva footing in mezzo alle famiglie e questo non è possibile. E non c’erano a fare footing ragazze toniche con fuseaux aderenti quelle cose che ti riconciliano con la natura, io ho trovato vecchi cinghialoni della mia età che andavano a correre senza mascherine, con una tuta che arrivava alla caviglia, con una seconda tuta alla zuava, con un terzo pantaloncino sopra, questi andrebbero arrestati per oltraggio al pubblico pudore”. Affermazioni che hanno agitato gli animi degli esponenti politici di segno opposto che lo accusano di sessismo, piogge di critiche non mancando sui social. Il fenomeno del momento è caduto ancora una volta nel discredito, nell’uso di un linguaggio colloquiale ma univoco, buzzurro rivolto a una popolazione che ormai da due mesi segue le sue direttive che limitano la libertà individuale, una maleducazione mediatica che di certo non aiuta la stima perchè caro De Luca anche i voti del “cinghiali”, dei 94enni, dei neolaureati ecc…hanno contribuito alla sua ascesa politica.



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