Fake news: Facebook, assume 1000 ‘cacciatori’ di bufale politiche

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Nuova offensiva di Facebook contro le fake news. Il social network ha annunciato di voler agire su due fronti per arginare il fenomeno, che dilaga su Internet, delle manipolazioni delle informazioni attraverso i contenuti sponsorizzati sulla sua piattaforma. Innanzitutto con l’assunzione di 1.000 ‘cacciatori’ di bufale politiche, cosi’ da avere a disposizione un mega-team per controllare e vagliare tutti i contenuti sponsorizzati. E poi con la decisione di stabilire criteri molto piu’ restrittivi per gli inserzionisti. Come promesso da Zuckerberg lo scorso 22 settembre, inoltre, il gruppo e’ pronto a consegnare al Congresso degli Stati Uniti i dati e il contenuto di oltre 3.000 annunci politici pagati da una societa’ russa (la Internet Research Agency) tra il 2015 e il 2017, molti dei quali, ha spiegato Joel Kaplan, vicepresidente Usa delle relazioni pubbliche, “sembrano amplificare le divisioni sociali e razziali negli Stati Uniti”. Le autorita’ Usa stanno indagando sulle possibili interferenze russe nella campagna elettorale del 2016, quella che ha portato alla Casa Bianca Donald Trump. “Consegnamo queste informazioni al Congresso perche’ vogliamo fare la nostra parte per aiutare gli inquirenti a comprendere meglio le interferenze della Russia nel sistema politica americano e per spiegare che cosa sia accaduto al pubblico”, hanno fatto sapere da Facebook. San Francisco, 2 ott. – Oltre ai contenuti sara’ analizzato anche “il contesto in cui il contenuto e’ stato finanziato e il pubblico cui e’ indirizzato”, hanno spiegato ancora dalla societa’. I team gia’ al lavoro a caccia di fake news saranno inoltre rinforzati dall’arrivo di un piccolo esercito di altre 1.000 persone per il monitoraggio a tappeto dei contenuti sponsorizzati. Facebook ha anche ribadito che investira’ sulla tecnologia nell’ausilio a ‘smascherare’ le bufale politiche. E prevede di attuare criteri piu’ restrittivi per gli inserzionisti. Oltre a vietare i “contenuti sconvolgenti”, le “minacce dirette” e i “messaggi che promuovono l’uso delle armi”, semaforo rosso per i contenuti sponsorizzati che esprimono una “violenza piu’ sottile”. Il social network richiedera’ anche maggiori informazioni agli inserzionisti che vogliono pubblicare contenuti “relativi alle elezioni nazionali statunitensi”. In concreto i potenziali inserzionisti dovranno dare conferma della societa’ o dell’organizzazione che rappresentano prima di acquistare un qualsiasi spazio pubblicitario”.


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