Il giallo di piazza Sant’Alfonso, nel cuore di Marianella, alla periferia nord di Napoli, si tinge dei contorni cupi dell’ennesimo dramma al femminile. Nunzia Cappitelli, 51 anni, è stata trovata morta nel pomeriggio di ieri all’interno della sua abitazione.
A dare l’allarme è stato un giovane conoscente, arrivato insieme a un amico: la donna era riversa a terra, con una ferita alla testa e una bottiglia di vetro in frantumi accanto al corpo.
La Squadra Mobile indaga senza sosta. E un dettaglio, emerso già nelle prime ore, ha fatto drizzare le antenne agli investigatori: Nunzia aveva denunciato due presunti stalker, persone che negli ultimi mesi l’avrebbero tormentata con attenzioni ossessive e comportamenti persecutori.
Uno di loro è proprio il giovane che ha scoperto il cadavere. L’altro è un uomo più maturo che, come il primo, si sarebbe invaghito di lei fino a superare i limiti.
Entrambi sono stati ascoltati in Questura per ore nella notte, insieme ad altre persone vicine alla vittima.Potrebbe interessarti
Portici, anziani senza assistenza: 40 operatori lasciano in massa per stipendi mai pagati
Poggiomarino, scopre il ladro in casa: lo blocca e chiama i carabinieri
Annunziata lascia la Giunta di Casavatore: "Obiettivi raggiunti con il lavoro di squadra"
Giugliano, lite per la viabilità finisce nel sangue
Sul pavimento, infatti, è stata trovata una bottiglia rotta, possibile causa dell’impatto fatale.
Nunzia sarebbe morta nel pomeriggio di venerdì
Eppure, proprio quelle denunce per stalking — una richiesta d’aiuto mai completamente presa sul serio, come accade troppo spesso — mantengono viva l’ombra del femminicidio. Una pista che non può essere archiviata finché l’autopsia non avrà chiarito l’origine del colpo alla testa: incidente domestico o gesto violento?
Secondo una prima stima, la morte risalirebbe al primo pomeriggio. Ancora da ricostruire le ultime ore di vita di Nunzia, che pare non avesse riferito a nessuno di sentirsi in pericolo imminente, ma che negli ultimi tempi viveva con un’ansia crescente, proprio per quei due uomini che la sorvegliavano troppo da vicino.
In attesa dei risultati dell’esame autoptico e delle analisi della Scientifica sull’appartamento, resta il peso di una domanda che a Napoli, come altrove, riecheggia sempre più spesso: quante richieste d’aiuto devono lanciare le donne prima che qualcuno le protegga davvero?






Lascia un commento