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Maria Rosaria Boccia si ritira dalle Regionali dopo il nuovo avviso di garanzia

La candidata della lista “Dimensione Bandecchi”, nota per il caso Sangiuliano, lascia la corsa: “Non ho la forza per affrontare un altro calvario”. Lettera al leader: “Mi ha profondamente ferita”.
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Napoli – Una decisione improvvisa, arrivata dopo una notte difficile e che riapre un capitolo mai del tutto chiuso. Maria Rosaria boccia, imprenditrice di Pompei già finita al centro delle cronache nazionali per il cosiddetto “caso Sangiuliano”, ha annunciato oggi il ritiro dalla competizione per le Regionali campane, dove era candidata come consigliera nella lista “Dimensione Bandecchi”.

La comunicazione è arrivata tramite una lettera indirizzata direttamente al leader del movimento, Stefano Bandecchi. Una missiva dai toni personali e dolorosi, che racconta un disagio profondo e la sensazione di dover affrontare ancora una volta un percorso giudiziario vissuto come una ferita aperta.

«Caro Presidente – scrive Boccia – nella serata di ieri ho ricevuto il mio secondo avviso di garanzia in poco più di un anno.

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È stata una notizia che mi ha profondamente ferita. Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario». Da qui la scelta di farsi da parte: «Per questo motivo ho deciso di ritirare la mia candidatura al Consiglio Regionale della Campania».

La vicenda riporta in primo piano l’ombra di procedimenti giudiziari non ancora definiti e che, secondo Boccia, rischierebbero di trasformare la campagna elettorale in un terreno di scontro personale, più che politico. Un rischio che l’imprenditrice dice di non essere più disposta a correre, né per sé né per la sua famiglia.

Al momento, dalla lista “Dimensione Bandecchi” non sono ancora arrivati commenti ufficiali. Resta ora da capire quale impatto politico avrà la rinuncia, sia sulla formazione della lista sia sugli equilibri interni al fronte che sostiene la candidatura del movimento alle Regionali.

Un passo indietro che parla di stanchezza, pressione e di un rapporto sempre più complesso tra giustizia e rappresentanza politica, in un contesto dove la linea di confine tra garanzia costituzionale e giudizio dell’opinione pubblica appare ogni giorno più sottile.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 5 Novembre 2025 - 19:49 - Gustavo Gentile

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