Cronaca Napoli

Ischia, elicottero atterra davanti alla chiesa del ‘300 per i fiori di Venus Williams: scoppia la polemica

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Un atterraggio da film, ma che ha acceso una bufera politica e istituzionale. A Forio d’Ischia, nel suggestivo piazzale del Soccorso, accanto alla chiesa trecentesca che domina il mare, ieri un elicottero è sceso in pieno centro abitato per consegnare fiori destinati al matrimonio della tennista Venus Williams.

Un gesto spettacolare che, però, ha fatto infuriare cittadini e istituzioni: secondo quanto ricostruito, l’autorizzazione sarebbe arrivata soltanto dall’ufficio patrimonio e ambiente del Comune, senza alcun coinvolgimento delle autorità competenti.

Il fatto grave, denunciano testimoni e associazioni, è che l’atterraggio sia avvenuto senza misure di sicurezza: nessun presidio della Polizia Municipale, dei Carabinieri o dei Vigili del Fuoco. Un episodio che, sottolineano da Europa Verde, stride con le rigidissime procedure richieste perfino all’elisoccorso in caso di emergenze sanitarie.

“Uno scandalo inaccettabile – attaccano il deputato Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale Domenico Loffredo –. Per un matrimonio si è potuto aggirare ogni regola, quando per salvare una vita servono permessi e controlli severissimi. Ischia

non può essere trasformata in un parco giochi per ricchi a discapito della sicurezza pubblica. Chiediamo immediata chiarezza e l’intervento dell’Enac: simili abusi non devono più ripetersi”.

Articolo pubblicato il 19 Settembre 2025 - 19:32 - Vincenzo Scarpa

Leggi i commenti

  • L'atterragio dell'elicottero per portare fiori al matrimonio di Venus Williams sembra un evento da film, ma la mancanza di autorizzazione è preoccupante e mette in evidenza le mancanze delle autorità locali. La sicurezza pubblica deve essere una priorità.

    • E' incredibile che si possa atterrare in pieno centro abitato senza le giuste precauzioni. I cittadini meritano più rispetto e attenzione dalla parte delle istituzioni, non si possono ignorare le leggi.

Pubblicato da
Vincenzo Scarpa