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Avellino, picchia la moglie con un manico di scopa: arrestato 41enne

Violenze quotidiane e minacce di morte davanti ai tre figli minori. L'uomo, in stato di ebbrezza, devastava anche la casa. È in carcere su ordine del GIP.
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Quindici– La richiesta di separazione è stata la scintilla che ha scatenato l'inferno. Per quattro mesi un 41enne di Quindici, in provincia di Avellino, ha sottoposto la moglie a un calvario di violenze domestiche e psicologiche, culminate con l’arresto da parte degli agenti del commissariato di Polizia di Lauro.

L’uomo è stato tradotto in carcere su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura irpina che ha coordinato le indagini.

La vicenda, ricostruita dagli investigatori, dipinge un quadro agghiacciante di soprusi avvenuti spesso sotto gli occhi terrorizzati dei tre figli della coppia. La donna, dopo aver deciso di mettere fine al matrimonio, è diventata il bersaglio della furia omicida del marito.

Le aggressioni, secondo quanto accertato, erano quasi quotidiane. L’ex coniuge non si limitava alle minacce verbali, ma passava sistematicamente alle vie di fatto. Tra i dettagli più cruenti emersi, l’uso del manico di una scopa come strumento per percuotere la vittima e il terribile episodio in cui l'ha scagliata violentemente contro un armadio.

Il clima di terrore era alimentato da continue minacce di morte.

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Frasi agghiaccianti come “Ti devo mettere dentro la bara” risuonavano nella casa, diventando un macabro ritornello con cui l’uomo cercava di annientare psicologicamente la compagna.

Le violenze si inserivano in un contesto di abuso di alcol, che fungeva da detonatore per le sue crisi di rabbia. In preda all'ebbrezza, l'uomo si abbandonava inoltre a devastanti distruzioni degli arredi della casa dalla quale era stato allontanato, sfogando la sua furia contro suppellettili e oggetti.

L’intervento delle Forze dell'Ordine ha posto fine a questa escalation di violenza. Le indagini, condotte con tempestività, hanno raccolto elementi probanti sufficienti per portare all’arresto del 41enne.

La misura cautelare emessa dal GIP riflette la gravità dei reati contestati (maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni) e il pericolo di recidiva, considerato anche il disprezzo mostrato dall’uomo per le sue stesse responsabilità genitoriali, avendo agito davanti ai figli.

La donna, ora al sicuro, dovrà affrontare un difficile percorso di recupero fisico e psicologico, mentre la giustizia prende il suo corso.

Articolo pubblicato il 6 Settembre 2025 - 14:15 - A. Carlino

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