Sorrento – Orologi di lusso, resort nel Cilento, negozi e ristoranti luxory tra Capri, Napoli e Roma: l’ex sindaco Massimo Coppola di bella vita ne sapeva e anche molto.
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E per farla non badava a spese soprattutto se a pagare erano le casse del Comune di Sorrento attraverso fondi ‘elargiti’ all’associazione culturale La Fenice, presieduta dal suo prestanome Danilo Amitrano, ma di fatto gestita da lui.
E’ una delle tante contestazioni che la Procura di Torre Annunziata ha mosso all’ex primo cittadino nell’ambito dell’inchiesta per corruzione, concussione e turbativa d’asta che nei giorni in corso ha portato agli arresti di altre 16 persone.
La seconda tranche dell’inchiesta: nuovi scenari di corruzione
Nella seconda tranche dell’indagine scoppiata a maggio scorso con l’arresto in flagranza di Coppola, gli inquirenti hanno ricostruito i fili di una trama ben collaudata e scoperchiato altri casi di corruzione.
La Fenice, l’associazione usata come “bancomat personale”
Tra gli addebiti mossi all’ex primo cittadino vi è anche quello relativo alle elargizioni all’associazione culturale La Fenice che ha ottenuto numerosi contributi dal Comune di Sorrento per l’organizzazione di eventi e manifestazioni.
Nulla di strano se non fosse che La Fenice era di fatto, così sostengono gli inquirenti, gestita da Massimo Coppola e aveva la sua sede presso lo studio del consigliere comunale di maggioranza, il commercialista Vincenzo Sorrentino, che ne curava a tutti gli effetti la contabilità.
A gestire l’associazione, di fatto presieduta da Amitrano, c’era anche Gennaro Coppola, persona di fiducia dell’ex sindaco. Secondo gli inquirenti, La Fenice veniva utilizzata come bancomat personale da Coppola, tant’è che che il primo cittadino utilizzava il conto per acquisti personali. Attraverso la carta di debito sono state pagate spese personali per una importo di circa 34mila euro.
Vacanze, hotel di lusso e shopping griffato
E qui la ricostruzione degli inquirenti è stata minuziosa, anche perchè a parlare è la lunga lista movimenti nella quale figurano l’acquisto di un orologio di lusso Panerai, per 6700 euro, ma anche soggiorni vacanza per Coppola e per il suo ‘spallone’ Raffaele Guida, colui che ha trasportato attraverso la ‘frontiera’ della legalità, danaro contante elargito dagli imprenditori concussi al primo cittadino.
Gli inquirenti hanno registrato, infatti, tra le spese addebitate sul bancomat de La Fenice, un soggiorno presso un noto resort di Capaccio-Paestum, di cui avrebbero usufruito Coppola e Guida.
Ma anche soggiorni in hotel di un certo prestigio. Accanto a questi momenti di svago, Coppola si sarebbe concesso anche acquisti di merce di notissimi brand di Capri, Napoli e Roma. La Fenice, come hanno avuto modo di accertare gli inquirenti, era una ‘creatura’ di Coppola.
Così la definiva l’ex sindaco conversando con alcuni suoi fedelissimi. E per farla crescere e proliferare faceva in modo che avesse degli affidamenti diretti da parte del Comune di Sorrento.
L’ultimo dei quali elargito alla fine dello scorso anno per un importo di circa 85mila euro per ‘proposte artistiche e cultura per la rassegna M’illumino d’inverno edizione XVI – periodo novembre 2024, gennaio 2025…’.
Questi soldi, secondo gli accertamenti fatti, non avevano prodotto nessun evento culturale significativi da parte dell’Associazione. Almeno non ne è stata trovata traccia fino ad ora. Quello che è certo, invece, è la corrispondenza tra l’arrivo del danaro sui conti dell’Associazione e le successive spese effettuate dall’ex sindaco con il bancomat del conto.
Appalti, tangenti e un sistema ben oliato
Il flusso di danaro era gestito direttamente da Coppola il quale si sarebbe premunito di organizzare le commissioni che avrebbero fatto gli affidamenti diretti sempre con le stesse persone. Nomi ricorrenti per affidamenti ricorrenti all’associazione culturale.
Il cliché delle manifestazioni in parte e del tutto fantasma ha funzionato dal 2022 al 2024, spezzato dall’indagine che ha ‘fermato’ Massimo Coppola e i suoi complici.
Tangenti fino al 7% sugli appalti comunali
Ma oltre alla ‘sua creatura’ La Fenice – secondo la Procura – Coppola aveva organizzato un metodo collaudato e oleato per intascare tangenti su gran parte degli appalti affidati dal Comune di Sorrento.
Le percentuali variavano dal 6 al 7% e a coadiuvare tutte le operazioni di ‘prelievo’ illecito e trasferimento nelle tasche dell’ex primo cittadino c’era l’immancabile Raffaele Guida. Ma non solo. Ricorrenti nelle indagini della Guardia di Finanza i nomi di noti imprenditori che, oltre a rivestire la figura di presunte vittime – costrette a pagare tangenti per ottenere gli appalti – sono essi stessi partecipi del meccanismo di corruttela.
Ecco chi sono i 26 indagati
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Massimo Coppola, nato a Sorrento il 23 giugno 1977, residente a Sorrento; attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale per altra causa.
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Raffaele Guida, nato a Caserta il 24 luglio 1973, residente a Santa Maria a Vico.
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Martina Malvone, nata a Piano di Sorrento il 17 ottobre 1988, residente a Sorrento.
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Vincenzo Sorrentino, nato a Vico Equense il 14 ottobre 1967, residente a Sorrento.
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Luigi Desiderio, nato a Piano di Sorrento il 18 aprile 1981, residente a Piano di Sorrento.
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Graziano Maresca, nato a Vico Equense il 3 agosto 1968, residente a Piano di Sorrento.
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Aniello Vanacore, nato a Vico Equense il 31 dicembre 1992, residente a Vico Equense.
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Vincenzo Rescigno, nato a Maddaloni l’11 ottobre 1959, residente a Maddaloni.
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Raffaele Esposito, nato a Sorrento il 28 agosto 1951, residente a Sorrento.
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Gianluigi Pollio, nato a Vico Equense il 4 settembre 1978, residente a Sorrento.
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Gennaro Esposito, nato a Genova il 10 maggio 1980, residente a Sorrento.
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Luigi Todisco, nato a Lettere il 2 novembre 1972, residente a Lettere.
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Alessandro Di Domenico, nato a Napoli il 23 luglio 1971, residente a San Giorgio a Cremano.
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Salvatore Della Corte, nato a Napoli il 20 giugno 1989, residente a Pozzuoli.
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Raffaele Guarino, nato a Napoli l’11 agosto 1973, residente a Napoli.
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Filippo Di Martino, nato a Piano di Sorrento il 3 febbraio 1970, residente ad Anacapri.
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Luigi De Gregorio, nato a Massa Lubrense il 29 ottobre 1967, residente a Massa Lubrense.
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Aniello Vanacore, nato a Vico Equense il 6 dicembre 1994, residente a Sorrento.
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Donato Sarno, nato a Salerno il 27 maggio 1967, residente a Maiori.
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Giuseppe Razzano, nato a Maddaloni il 20 ottobre 1981, residente a Maddaloni.
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Mariagrazia Caiazzo, nata a Vico Equense il 10 settembre 1979, residente a Vico Equense.
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Mario Parlato, nato a Vico Equense il 3 settembre 1975, residente a Vico Equense.
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Danilo Amitrano, nato a Sorrento il 4 luglio 1998, residente a Sorrento.
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Michele Zambelli, nato a Bergamo il 13 giugno 1982, residente a Gandosso (Bergamo).
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Antonio Gnassi, nato a Napoli il 14 settembre 1962, residente a Napoli.
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Luigi Di Palo, nato a Napoli il 12 gennaio 1984, residente ad Afragola.
Articolo pubblicato il giorno 16 Luglio 2025 - 21:32