Napoli– Un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario si è verificato ieri mattina al Pronto Soccorso dell’Ospedale CTO di Napoli.
Protagonista dell’aggressione una 48enne napoletana, denunciata dalla Polizia di Stato per minaccia aggravata e lesioni a pubblico ufficiale, in quanto l’operatrice sanitaria colpita riveste tale qualifica.
La dinamica dell’aggressione
Tutto è iniziato quando la donna, il cui padre era ricoverato nella struttura, ha preteso di conoscere i nomi dei medici che avevano prestato servizio durante il turno notturno.
Alla legittima opposizione della coordinatrice del reparto, che ha motivato il rifiuto con le norme sulla privacy e il regolare funzionamento del servizio, la 48enne è prima esplosa in minacce verbali, per poi passare alle vie di fatto, colpendo l’operatrice.
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, già allertati dalla Sala Operativa, sono intervenuti tempestivamente al CTO, accertando le responsabilità della donna. Dopo aver raccolto le testimonianze del personale sanitario e verificato le condizioni della vittima, i poliziotti hanno denunciato la 48enne, che ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia.
Un fenomeno in crescita
L’episodio si inserisce in un preoccupante trend nazionale di aggressioni ai danni di medici e infermieri, sempre più spesso presi di mira da pazienti o familiari in preda a rabbia e frustrazione. Solo poche settimane fa, un caso analogo si era verificato in un ospedale romano, con un’infermiera finita al Pronto Soccorso dopo essere stata presa a pugni.
Le organizzazioni sindacali tornano a chiedere maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie, con presidi fissi delle forze dell’ordine e telecamere nei reparti più critici. Intanto, la coordinatrice aggredita al CTO, seppur scossa, ha ripreso servizio. Ma la domanda che molti si pongono è: fino a quando il personale sanitario dovrà lavorare sotto assedio?
Articolo pubblicato da Rosaria Federico il giorno 29 Luglio 2025 - 14:32
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