

Sequestrate 43 piante di cannabis nei Monti Lattari
Ennesimo colpo inferto ai narcos dei Monti Lattari. E' questo il periodo dell'anno in cui le piante di cannabis sono pronte per essere immerse sul mercato degli stupefacenti. E siccome la qualità del prodotto che arriva da quelle zone è di primissima qualità c'è una grande richiesta e soprattutto c'è un grande mercato.
Ben 43 arbusti di cannabis ormai fioriti sono stati sequestrati dai militari del Comando Provinciale e del Reparto Operativo Aeronavale Napoli della Guardia di finanza di Napoli.
In particolare, i finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, unitamente a personale, a bordo di un elicottero, della Sezione Aerea di Napoli, hanno scoperto nel comune di Casola, le coltivazioni nonostante fossero abilmente occultate tra la folta vegetazione spontanea che le mimetizzava e ne rendeva difficoltosa l’individuazione.
Le piante, alte fino a un metro e mezzo, erano ben protette da un sistema di recinzioni e di “ostacoli”, costruiti ad hoc mediante rovi di spine e palizzate di legno, tese ad impedire l’accesso all’area interessata.
Al termine delle operazioni, le Fiamme Gialle stabiesi hanno sequestrato complessivamente 43 arbusti, messi a disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Sono tuttora in corso le indagini per individuare i responsabili, ai quali, con tale azione repressiva, sono stati sottratti mancati introiti per oltre 50.000 euro.
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E' interessante vedere come le autorita agiscono contro le coltivazioni di cannabis, pero mi chiedo se sia sufficente per fermare il commercio. La richiesta è alta e forse ci sono altre strategie da adottare.
Non so se sequestrare solo piante basta, forse dovrebbero fare di più per prevenire queste situazioni. Le piante crescono sempre di più e il mercato è molto attivo in questa zona.
È vero che ci sono problemi con la cannabis, ma le forze dell'ordine dovrebbero anche considerare come si può affrontare il problema alla radice, non solo togliere le piante.