Al Teatro Instabile di Napoli un dramma crudo che non risparmia dettagli scomodi, va in scena sabato 10 maggio, alle 20. “Aniello Vintitrè” è uno spettacolo scritto e diretto da Salvatore Formisano, con Sasà Trapanese nei panni del protagonista tormentato.
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Questa produzione non edulcora la realtà, tuffando il pubblico nei meandri oscuri degli orfanotrofi, dove infanzie rubate e povertà “felice” si intrecciano con abbandoni materni e illusioni spezzate.
Un’infanzia tra ombre e illusioni
Lo spettacolo porta alla luce storie di una Napoli sotterranea, dove vicoli bui e bassi popolari nascondono un’infanzia segnata da abusi e maltrattamenti. Aniello Vintitrè, il personaggio al centro della narrazione, incarna l’eterno conflitto tra verità grezza e sogni infranti, ispirato a fatti reali pescati dalla vita vera. Con declamazioni intense e fiabe che virano nel tragico, il palcoscenico spalanca le porte di un orfanotrofio, rivelando contrasti brutali tra misteri e realtà nuda.
La voce del creatore
“Il protagonista – dichiara Salvatore Formisano – narra la propria storia vissuta tra le mura di un orfanotrofio, tra promesse, illusione e drammi. Un’infanzia non propriamente felice, fatta di abusi, maltrattamenti, che difficilmente Aniello potrà cancellare dalla sua memoria. Resta viva in lui, nonostante tutto, la speranza di un riscatto che si trasforma via via in una pura illusione”. Queste parole non lasciano spazio a falsi conforti, sottolineando come un’esistenza possa degenerare in un incubo che mescola fantasmi e crude verità. Mentre Napoli si prepara a questo spettacolo emotivo e coinvolgente, i riflettori si accendono su storie che molti preferirebbero tenere sepolte, offrendo un ritratto senza filtri di un mondo dove la speranza spesso cede il passo all’illusione.
Articolo pubblicato il giorno 8 Maggio 2025 - 12:30