Al Salone internazionale del libro di Torino, si scatena un tributo esplosivo all’icona musicale Pino Daniele, con un evento che promette scintille e ricordi taglienti. Venerdì 16 maggio, alle 19.30 nella Sala Viola al Lingotto piazzale Oval, gli appassionati si riuniranno intorno al libro “Pino Daniele Napoli e l’anima della musica, dal Mascalzone Latino a Giogiò” di Pietro Perone, per un mix di parole e note che non lesina critiche alla città partenopea, dipinta come un eterno caos di speranze e delusioni.
Contenuti
L’Incontro che Accende le Polemiche
In collaborazione con le Edizioni San Paolo, l’evento vedrà sul palco l’autore Pietro Perone e il chitarrista Osvaldo Di Dio, tra i principali interpreti dei brani di Pino Daniele e produttore dell’album “Blues for Pino”. Con il vice direttore de La Stampa, Federico Monga, a coordinare la serata, non mancheranno esecuzioni live di canzoni iconiche come quelle del “Mascalzone Latino”, pronte a riaccendere discussioni su una Napoli che non ha peli sulla lingua. “Carte sporche” – quelle sporche verità che parlano di una città amata e sbattuta in prima pagina senza filtri – saranno al centro di un dibattito che promette di scuotere l’atmosfera con denunce senza sconti.
Viaggio nella Napoli Ribelle
Dalle strade sospese tra colera e terremoti, l’evento ripercorre le ispirazioni di Pino Daniele per le sue canzoni di denuncia senza compromessi, fino al leggendario concerto del 1981 con duecentomila giovani furiosi e sognatori. Ma non mancano le ombre: le delusioni di una metropoli matrigna che ha spinto l’artista ad allontanarsi, con le sue ceneri ora custodite in Toscana. Tra momenti di nostalgia, si evocano i vicoli dove tutto è iniziato, “a casa di mammà” – un richiamo domestico che suona come un pugno nello stomaco – e “sole amaro” – quel sole ingannevole che simboleggia una Napoli libera solo nei sogni.
L’Eredità di un Poeta Ribelle
Pino Daniele rimane il simbolo di generazioni tradite dalla politica e forse schiacciate dalla storia, ma che non arrendono i sogni. Attraverso brani come “Faccia Gialla”, una preghiera laica contro la camorra scritta nel 1989 per avvertire di una deriva culturale inevitabile, e la speranza incrollabile di “Arriverà l’aurora” – quell’aurora che, contro ogni probabilità, potrebbe ancora sorgere – l’evento cattura l’essenza di un artista che non ha mai taciuto le sue verità.
Articolo pubblicato il giorno 5 Maggio 2025 - 14:42
L’evento di Pino Daniele a Torino sembra essere un’ottima opportunità per riflettere su temi importanti. Tuttavia, mi chiedo se le polemiche siano davvero necessarie o se possano distrarre dal messaggio musicale che si vuole trasmettere.