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Integrity Tour 2024/2025: tappa a Napoli per promuovere la legalità nel calcio. Di Lorenzo testimonial

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NAPOLI – Ha fatto tappa a Napoli l’Integrity Tour 2024/2025, iniziativa giunta alla decima edizione e promossa da Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale.

Il progetto, nato per rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e diffondere i veri valori dello sport, ha coinvolto calciatori, allenatori e dirigenti della SSC Napoli. L’appuntamento con la prima squadra si è svolto mercoledì 29 gennaio presso il Napoli Training Center, mentre il settore giovanile parteciperà a un incontro dedicato martedì 4 febbraio. L’obiettivo è sensibilizzare gli atleti, dai più giovani ai più esperti, sulla gravità del match fixing, fenomeno che minaccia l’integrità delle competizioni sportive.

Durante il workshop, Marcello Presilla, responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar AG, ha illustrato ai presenti i rischi e le conseguenze del match fixing, spiegando le modalità con cui i cosiddetti “fixers” si avvicinano ai calciatori, spesso attraverso social network e nuove tecnologie, mettendo a rischio le loro carriere e la credibilità del sistema calcio. Particolare attenzione è stata data anche alle normative in materia di betting e all’uso corretto dei social media da parte dei giocatori.

Il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Anche quest’anno abbiamo aderito con convinzione al workshop sull’integrità del gioco e il contrasto al match fixing. Sensibilizzare i calciatori su una piaga come quella delle scommesse è fondamentale per combattere le frodi sportive. La correttezza deve essere il punto di partenza di ogni attività professionale, e nel calcio dobbiamo lottare tutti insieme per raggiungere questo obiettivo”.


Articolo pubblicato il giorno 30 Gennaio 2025 - 16:45



1 commento

  1. L’initiativa dell’Integrity Tour è molto importante per il calcio, pero credo che ci siano molte sfide ancora da affrontare. I giovani calciatori devono essere educati sui rischi del match fixing, ma anche le tecnologie possono complicare la situazione. E’ fondamentale continuare a fare questi workshop.

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