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Champions, Ancelotti ritrova il suo Milan ma il pensiero va a Valencia: “Non si doveva giocare”

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Champions, Ancelotti – Non può essere una partita come le altre quella tra Real Madrid e Milan, le due squadre con il maggior numero di vittorie in Champions League, ben 22 in totale (15 per i Blancos, 7 per i rossoneri). Una sfida carica di storia e di significati speciali, soprattutto per Carlo Ancelotti, in panchina del Real Madrid.

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L’allenatore italiano ha scritto pagine indimenticabili nella storia del Milan, prima come giocatore e poi come tecnico. Ora, da avversario, dovrà guidare il suo Real Madrid, imbattuto da 15 gare casalinghe europee e vincente in 17 delle ultime 18 sfide contro le italiane. I Blancos partono con i favori del pronostico, ma il Milan di Paulo Fonseca non può essere sottovalutato, nonostante il momento non semplice della squadra rossonera.

“È una partita speciale per i miei trascorsi, ma sarà anche una gara molto bella”, ha dichiarato Ancelotti. “Il Milan non è partito bene ma è sempre molto pericoloso, perché ha qualità davanti e potenziale. Forse non è ancora riuscito a tirare fuori tutto il suo potenziale, ma c’è e dobbiamo essere pronti a giocare una partita difficile”.

Milan, Morata: “Real e Milan hanno la stessa aura”

Anche Alvaro Morata, attaccante del Milan, ha commentato il significato della sfida: “Real Madrid e Milan hanno la stessa aura. Prima di venire a Milano tutti mi dicevano che l’aria che si respira qui è diversa. Basta venire a mangiare al ristorante di Milanello. Ti guardi intorno e vedi tutti i giocatori che hanno vinto cose per il Milan. Per me ha sempre avuto un ruolo importante nella storia del calcio”.

Quella di martedì sarà una partita speciale anche per Morata, che torna al Bernabéu da avversario. “Alla fine penso che sarà come quando sono tornato con l’Atletico. Non credo che le cose siano cambiate molto. Ma ne sono consapevole e mi aspetto che la gente mi fischi e tutto il resto. È normale”.


Articolo pubblicato il giorno 4 Novembre 2024 - 19:27

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