In un nuovo atto di violenza, ignoti vandali hanno preso di mira il cuore pulsante di Scampia, il “Giardino di Melissa”. Nella notte tra sabato e domenica, i malintenzionati si sono introdotti nella struttura, scatenando una furia distruttrice che ha lasciato sgomenti i cittadini.
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Giostrine per bambini smembrate, piante sradicate con violenza, muri imbrattati con vernice e porte d’ingresso sfondate: questo lo scenario desolante che si è presentato ai gestori del giardino. Un’azione premeditata e violenta che ha colpito al cuore un luogo simbolo di rinascita e di speranza per l’intero quartiere.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha condannato fermamente l’accaduto, definendolo “un gesto vile e inaccettabile”. “È necessario fare chiarezza al più presto e individuare i responsabili di questo atto vandalico”, ha dichiarato Borrelli, “Scampia non merita di essere ferita in questo modo”.
I gestori del giardino, pur profondamente amareggiati, non si arrendono. “Non ci lasceremo intimorire”, hanno dichiarato, “Continueremo a lavorare per offrire ai bambini di Scampia uno spazio sicuro e felice dove crescere”.
La comunità locale è scesa in campo per esprimere la propria solidarietà e per chiedere giustizia. Sui social network si moltiplicano i messaggi di condanna e di sostegno ai gestori del giardino.
“Il raid teppistico ai danni del Giardino di Melissa è un gesto vigliacco e inquietante che va a penalizzare tanti bambini e famiglie del quartiere ai quali questa struttura offre gratuitamente la possibilità di trascorrere qualche ora di felicità, di fare feste gratuitamente, di socializzare in modo costruttivo e divertente.
Evidentemente a qualcuno tutto questo non sta bene e decide di danneggiare la struttura per tentare di affermare la legge della violenza e della prepotenza sul territorio. Mi auguro che si faccia presto luce su questo episodio individuando i responsabili e che parta una solidarietà di tutta la città a sostegno del Giardino di Melissa per riparare i danni e ricominciare più forti di prima”. Queste le parole di Borrelli.
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