Napoli. Un altro nome si aggiunge alla lunga lista delle vittime della faida di camorra di Ponticelli.
Si tratta di Massimo Lucca, 43 anni, piccoli precedenti penali: è stato strappato alla vita in pieno giorno, nel cuore del rione Conocal di Ponticelli.
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Quattro colpi di pistola, esplosi con fredda precisione, hanno interrotto bruscamente il suo cammino, lasciando un’altra famiglia nel dolore e la comunità intera sconvolta.
L’agguato, avvenuto all’angolo tra via Callas e via Carmen, in un luogo dove i nomi evocano un’eleganza che stona con la cruda realtà della violenza, sembra quasi un macabro contrasto. Un omaggio alla lirica che fa da sfondo a un dramma consumatosi in pochi attimi.
Le indagini sono ancora in corso e le motivazioni del delitto restano avvolte nel mistero. Al momento, nulla esclude l’ipotesi di un tragico errore, di un regolamento di conti finito nel sangue.
Massimo Lucca non viveva a Ponticelli e aveva problemi di tossicodipendenza
Massimo Lucca era un piccolo pregiudicato con problemi di tossicodipendenza che frequentava il quartiere Est di Napoli di Ponticelli, ma che non viveva li’. Potrebbe essere stato ucciso per uno sgarro o per una partita di droga non pagata.
Certo e’ che chi ha fatto fuoco voleva uccidere: Lucca e’ stato colpito alle gambe e al torace.
L’uomo è stato trasportato subito al pronto soccorso del vicino ospedale “Villa Betania”: vani i tentativi dei medici di salvargli la vita, è morto poco dopo l’arrivo perché i proiettili avevano centrato organi vitali.
Sul posto sono arrivati anche i suoi familiari, ma la struttura sanitaria era già interamente presidiata dai carabinierii. Indagini difficili, bocche cucite sul territorio: nessuno ha visto, nessuno ha sentito.
I militari stanno anche cercando immagini utili dalle telecamere presenti in zona.
Articolo pubblicato il giorno 19 Ottobre 2024 - 20:28
Che tristezza, è davvero un dramma per la famiglia e per la comunità. Speriamo che le indagini possano fare luce su questo terribile fatto.