Napoli. Prima i poveri. Fare in modo che gli ultimi siano al centro non solo dell’attenzione pastorale della Chiesa napoletana ma anche della propria organizzazione patrimoniale e sociale.
È questa la motivazione per cui l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha istituito un ramo Ets (Ente del Terzo Settore) della Chiesa di Napoli allo scopo di rispondere con uno strumento giuridico e amministrativo alle esigenze di carità, giustizia, inclusione sociale, promozione umana, con uno sguardo rivolto anche all’ambito dell’educazione e dello sviluppo occupazionale dei giovani di Napoli, in particolare di quelli attualmente fuori dal circuito del lavoro e della formazione.
L’iniziativa è stata presentata nel corso di un forum all”Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli: si tratta, è stato sottolineato, di un modello che la Chiesa di Napoli “intende sperimentare per progettare e organizzare le proprie azioni sociali in una cornice di totale trasparenza, etica, economica, gestionale”.
L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore consente inoltre di rafforzare il dialogo con tutte le Istituzioni e con gli altri enti del Terzo Settore. Il ramo ETS – frutto del lavoro della Commissione per il Patrimonio istituita dall’Arcivescovo – si avvale di un regolamento proprio, di un patrimonio separato e destinato alle attività istituzionali, e di un bilancio pubblico e sociale.
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