Un nuovo presidio si è svolto oggi dinanzi al Palazzo di Giustizia di Napoli per protestare contro la sentenza della Cassazione che annulla una condanna per reati ambientali ai fratelli Pellini, imprenditori del ciclo dei rifiuti.
La sentenza restituisce di fatto ai Pellini un patrimonio di oltre 200 milioni di euro.
Alla protesta hanno partecipato Legambiente, le associazioni ambientaliste di Acerra (Napoli), Europa Verde e Demos.
“È inaccettabile che per vizi di forma si cancelli il diritto al risanamento e alla bonifica, restituendo ingenti risorse economiche a chi, secondo la magistratura, le aveva accumulate illegalmente”, ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania.
“Questa vicenda dimostra che lo Stato non ha fatto la sua parte”, ha aggiunto la consigliera regionale Roberta Gaeta. “Come istituzioni e politici non dobbiamo lasciare soli i cittadini che con coraggio portano avanti una battaglia di legalità e riscatto”.
“La sentenza è ingiusta e crea un precedente pericoloso”, hanno affermato Rosario Visone e Francesco Emilio Borrelli di Europa Verde. “Il messaggio che chi avvelena il territorio la fa franca è inaccettabile”.
“Giustizia per tutti i cittadini di Acerra e degli altri territori avvelenati che attendono le bonifiche da anni per riqualificare il territorio”, è la richiesta degli esponenti di Europa Verde e degli altri manifestanti.
Borrelli ha sollecitato “un’azione decisa su questa vicenda scandalosa” anche in Parlamento.
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