Le indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Roccamonfina, in provincia di Caserta, hanno portato alla luce un caso di indebita percezione dell'assegno di inclusione da parte di una madre di 63 anni e della sua figlia, di 37 anni, entrambe coinvolte in vicende giudiziarie.
Nonostante la figlia fosse destinataria della misura cautelare degli arresti domiciliari, le due donne hanno continuato a ricevere l'assegno di inclusione erogato dall'Inps nei mesi di gennaio e febbraio di quest'anno, omettendo di comunicare la nuova condizione impeditiva.Potrebbe interessarti
Caserta, omicidio e lesioni: processo al chirurgo Stefano Cristano per i casi Iannotta e Di Villo
Caserta, morto dopo 4 giorni in ospedal l'operaio caduto dal tetto ad Arienzo
Maxi-operazione nel carcere di S. Maria Capua Vetere: scoperti 10 smartphone e hashish nel reparto dei boss
Caserta, raid nella comunità: 17enni con la cocaina, aggrediscono i carabinieri
La figlia, raggiunta il 7 marzo dello scorso anno da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, era coinvolta insieme ad altre 13 persone in un'indagine riguardante associazione per il traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e riciclaggio di denaro. La madre e la figlia sono state denunciate in stato di libertà e dovranno rispondere dell'indebita percezione dell'assegno di inclusione.






Lascia un commento