La sentenza della Cassazione che ha annullato la confisca dei beni dei fratelli Pellini, condannati per disastro ambientale, ha suscitato forte preoccupazione in Legambiente.
Secondo l’associazione ambientalista, questa decisione rappresenta “un’ulteriore ferita inflitta a chi vive in territori devastati dai traffici illegali di rifiuti”.
Legambiente sottolinea l’importanza di non sottostimare l’impatto che tale sentenza potrebbe avere sulla fiducia della cittadinanza verso le istituzioni, specialmente per coloro che da troppo tempo attendono interventi di bonifica nelle aree in cui risiedono, gravemente inquinate da attività illecite legate all’ecocrimine e alla criminalità organizzata.
La disamina di questo caso dovrebbe servire da sprone per il governo e il Parlamento affinché vengano adottate misure concrete, a partire da quelle normative, al fine di evitare che episodi simili si ripetano in futuro sul suolo italiano.
Legambiente, attraverso i presidenti Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, esprime così la propria delusione e invita a una maggiore tutela dell’ambiente e della legalità.
Questa sentenza rappresenta un campanello d’allarme sulle sfide che l’Italia deve affrontare per garantire un futuro sostenibile e rispettoso dell’ambiente, così come sulla necessità di rafforzare la lotta contro il crimine ambientale e i danni che comporta per la salute pubblica e il territorio.
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