Il Ministero dell’Università e della Ricerca sta valutando seriamente l’opportunità di rivoluzionare il sistema di accesso a medicina.
Dopo lo slittamento delle sessioni selettive del 2024 e la recente sentenza del Tar del Lazio, diverse proposte politiche sono all’esame delle rispettive commissioni alla Camera e al Senato.
La proposta predominante sarebbe quella di introdurre un periodo filtro che consenta di frequentare corsi caratterizzanti, il cui superamento determinerebbe l’ammissione a Medicina. Questa novità entrerebbe in vigore a partire dall’anno accademico 2024/25. Saranno definiti nei prossimi mesi gli strumenti legislativi più idonei a stabilire, quali, quanti e con quali modalità superare gli esami.
Si sta anche valutando l’opportunità di utilizzare facoltà diverse rispetto a Medicina al fine di evitare l’intasamento e organizzare i corsi caratterizzanti. Anche i test di selezione subiranno cambiamenti.
L’ipotesi di utilizzare dei quesiti tratti da una banca dati aperta e pubblica, superando così le critiche del Tar, sembra interessante per il sindacato Anief. La prossima selezione sarà basata su questi test, la cui modalità di accesso verrà stabilita attraverso un iter parlamentare in corso.
Il Ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, si è resa disponibile a dialogare con tutte le forze politiche e gli attori coinvolti. Si cercherà la forma e la cornice migliore per questo confronto, e si ipotizza che le audizioni in Parlamento siano il contesto istituzionalmente più opportuno per affrontare tale questione.