“Ho tentato più volte di uccidermi ma non ci sono riuscito”. Sono le parole dette da Filippo Turetta ai poliziotti tedeschi uscendo dall’auto a mani alte e urlando “Ho ucciso la mia ragazza”.
Sono altri particolari che emergono dai media tedeschi due giorni dopo l’arresto del giovane assassino di Giulia Cecchettin. Il giovane ha anche raccontato di aver tentato di schiantarsi con l’auto contro un muretto e di aver più volte portato il coltello alla gola per suicidarsi.
Un coltello da cucina con una lama di dodici centimetri, probabilmente l’arma del delitto, un paio di guanti e un telefono cellulare, sono stati rinvenuti dalla polizia tedesca nella borsa di Filippo Turetta, all’interno della Punto nera fermata lungo l’autostrada vicino a Lipsia.
Nella vettura sarebbero state individuate anche tracce di sangue, presenti anche sulle scarpe e sui vestiti del 22enne. sarebbero stati trovati infine circa 300 euro in contanti; altri accertamenti sono in corso sull’eventuale acquisto di una scheda Sim straniera per poter utilizzare il telefonino senza venire tracciato. Non è stato ancora trovato invece il cellulare di Giulia.
Filippo Turetta ha dato il proprio consenso a venire consegnato alle autorità italiane. Lo riferisce una nota della Polizia tedesca recapitata stamani all’avvocato italiano del giovane, Emanuele Compagno.
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