‘Nun me chiamme Rosa’ la tammurriata campana dei WUM che anticipa l’uscita di Ossidiana

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I WUM sono Massimo D’Avanzo, polistrumentista, autore e producer, Carmen Famiglietti, danza e voce e Francesco Paolo Manna, percussioni.

Il progetto è nato dalla ricerca sulle danze e le musiche tradizionali del Mediterraneo, si sviluppa come un percorso originale nutrito da linguaggi tradizionali ma sempre più teso all’espressione libera ed alla comunicazione diretta. Canzoni in quel napoletano/italiano appreso da Pino Daniele che vogliono fuggire dall’autocelebrazione di una facile e macchiettistica napoletanità per riscoprire la profondità, la malinconia e il rifiuto della banalità che può accompagnare anche i ritmi più incalzanti e le melodie più accattivanti. La musica dei WUM utilizza stili e strumenti della tradizione in un linguaggio contemporaneo, utilizzando strumenti elettronici, groove e sonorità del linguaggio globale musicale.

“Nun me chiamme Rosa” è un brano che si ispira agli stilemi della tammurriata campana tradizionale e richiama, ribaltandone il significato, la strofa più famosa usata dai cantatori tradizionali: “Bella figliola ca te chiamme Rosa”. Un canto di ribellione e rifiuto all’oppressione dei luoghi comuni e alla sottile violenza quotidiana di uno stile di vita sempre più alienato e vuoto.

    Nel videoclip di “Nun me chiamme Rosa” viene descritta una Napoli scura e barocca, in cui si vuole raccontare una partenopeità che non è sempre quella festosa e allegra dei luoghi comuni. Sotto questa patina colorata si nasconde il sottile male di vivere, un’identità disgregata incapace di rappresentarsi se non attraverso maschere incattivite. I WUM, come fantasmi pallidi, si aggirano fra i simboli di questa cultura ormai ridotta ai souvenir delle bancarelle per turisti come su una giostra senza senso.

    Ossidiana è il nome del nuovo lavoro dei WUM, in uscita prossimamente e di cui “Nun me chiamme Rosa” è un’anteprima. Questa nuova raccolta di canzoni inedite nasce proprio da questa “disposizione caotica”, metafora sia della vesuvianità che un po’ in generale dei nostri tempi. É una nuova tappa del progetto WUM. È un invito al viaggio della mente e delle emozioni attraverso un repertorio eclettico che unisce sonorità acustiche ed elettroniche, canzone napoletana e musiche etniche, momenti meditativi ed esplosioni di energie.



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