Caporalato, commissariata l’azienda di vigilanza privata Cosmopol

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Un’altra società di servizi di vigilanza privata finisce sotto controllo giudiziario per stipendi ai propri dipendenti sotto la soglia di povertà.

Dopo il caso di Mondialpol, infatti, il pm di Milano Paolo Storari ha emesso un altro decreto d’urgenza per caporalato che porta al commissariamento di Cosmopol spa in un’altra tranche dell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese.

Il provvedimento nei confronti di Mondialpol era stato, poi, “revocato”, come si legge in un comunicato del procuratore Marcello Viola, “a seguito dell’avvio di un percorso di riallineamento retributivo da parte della medesima società”. Le indagini avevano accertato che la paga oraria dei lavoratori era in media di poco più di 5 euro lordi.

Per quanto riguarda Cosmopol, “nella provincia di Lodi sono in corso diverse perquisizioni nei confronti della società e delle persone fisiche con funzioni di responsabilità verso i lavoratori dipendenti coinvolti e si sta procedendo alla notifica dell’informazione di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dal management della società a vantaggio di quest’ultima”.

Il provvedimento “odierno viene eseguito – spiega il procuratore Viola – nell’ambito di indagini, tuttora in corso di svolgimento da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, che avevano già portato al controllo giudiziario eseguito nel mese di luglio nei confronti di un’altra spa”, ossia il colosso Mondialpol, “operante nel medesimo settore, poi revocato”.

    Le indagini, chiarisce la Procura, “stanno portando alla luce fenomeni di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, realizzati attraverso un assiduo sfruttamento dei dipendenti perpetrato, approfittando del loro stato di bisogno, da parte di un’importante azienda”, ossia Cosmopol spa, che ha “corrisposto al proprio personale retribuzioni ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato”.

    La Procura “ritenuta sussistente una situazione di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti, nonché di concorrenza sleale posta in essere dalla società, ha disposto in via d’urgenza il controllo giudiziario dell’azienda, con nomina di un amministratore giudiziario che avrà il compito di controllare il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative la cui violazione costituisce indice di sfruttamento lavorativo e proceda alla regolarizzazione dei lavoratori al fine di impedire che le violazioni accertate si ripetano, adottando adeguate misure anche in difformità da quelle proposte dall’imprenditore”.



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