Bomba d’acqua nel Casertano, l’assessore regionale Caputo chiede una task force

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“Ancora una volta eventi climatici eccezionali hanno duramente colpito alcune aree della provincia di Caserta.

Danni e devastazioni che ho potuto constatare personalmente. Ho incontrato e mi sono confrontato con decine di agricoltori ed ho immediatamente attivato una task force che si riunirĂ  lunedì mattina per avviare tutte le procedure necessarie per l’accertamento e la stima precisa del danno”.

Lo ha sottolineato Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, nel corso del sopralluogo nelle aree colpite dalla bomba d’acqua. Caputo è stato accompagnato dal direttore di Coldiretti Caserta Giuseppe Miselli, dal vice presidente provinciale Francesco D’Amore, dal sindaco di Marcianise Antonio Trombetta, dal consigliere regionale Maria Luigia Iodice, dal consigliere comunale di Marcianise Domenico Moriello e dal consigliere comunale di Orta di Atella, l’imprenditore agricolo Pasquale Lamberti.



    Il violento nubifragio ha provocato ingenti danni che hanno distrutto circa 800 ettari di coltivazioni di pomodoro e altre orticole, mais e grano, in particolare nei comuni di Marcianise, Gricignano, Orta di Atella e Succivo.

    “Ci siamo attivati immediatamente – spiega Caputo – consapevoli che le attuali procedure di quantificazione del danno, a mio avviso, andrebbero profondamente cambiate: non è piĂą plausibile rilevare i danni esclusivamente con le verifiche sul campo, ma vanno utilizzate procedure e strumenti che la tecnologia digitale e di georeferenziazione ci consentono.

    Purtroppo le lungaggini burocratiche e amministrative, e la lunga procedura prevista dai regolamenti europei, non ci hanno ancora consentito di realizzare l’Organismo pagatore regionale, senza il quale non è possibile avere la gestione diretta dei fascicoli aziendali e dare risposte immediate agli agricoltori, assicurando la vicinanza che la fatica agricola merita dalle istituzioni”.

    Secondo le prime stime, i danni ammonterebbero a diversi milioni di euro. Un dato allarmante che riaccende il dibattito sulla gestione del rischio in agricoltura. “Bisogna cambiare radicalmente l’approccio dell’Ue per l’immediato futuro e del nostro Governo, che deve prendere atto del fallimento della misura nazionale che ha utilizzato le risorse delle regioni del Centro-Sud Italia per tenere in vita un sistema assicurativo costruito e centrato per poche province e poche colture. La gestione del rischio – conclude – è materia ormai troppo importante e urgente per procedere con l’inerzia del passato”.


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