L'INTERVISTA

Cancro, lo scienziato Antonio Giordano racconta la sua scoperta rivoluzionaria sui ‘guardiani del genoma’

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Una vita per la ricerca fino alla scoperta di quei guardiani del genoma che insieme ad altre ha aperto la strada alle terapie personalizzate anticancro. Ne ha parlato con emozione e orgoglio il professor Antonio Giordano, oncologo e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine alla Temple University di Philadelphia e anche docente a Siena.

“Le scoperte fatte da me e dal mio gruppo hanno avuto un impatto importante nello sviluppo di nuovi test diagnostici e terapie di tumori come mammella, prostata, colon. Questi guardiani del genoma sono delle barriere – ha spiegato l’oncologo – proteggono il normale funzionamento del nostro corpo e averle scoperte ha portato a farmaci intelligenti capaci di correggere il danno quando i geni finiscono la loro funzione di protezione, è stata una grande soddisfazione”, ha aggiunto.

Nella storia di ricerca dell’oncologo, una vita tra l’Italia, la Campania sua regione di origine, e gli Stati Uniti, figurano scoperte che hanno cambiato la storia delle cure anticancro: le cicline che governano il ciclo della proliferazione cellulare, geni oncosoppressori come l’ RB2/p130 da lui scoperto che ha una funzione primaria nel ciclo cellulare e controlla la corretta replicazione del Dna prevenendo essenzialmente l’insorgenza del cancro.



    “Ciò che giornalisticamente si dice della cellula tumorale è che impazzisce”, ha puntualizzato lo scienziato, ovvero “prolifera in modo incontrollato, ma oggi abbiamo farmaci intelligenti”. L’impegno del professor Giordano, tra gli Stati Uniti e l’Italia, non ha perso il legame profondo con la sua terra d’origine. Porta la sua firma una relazione decisiva sui danni alla salute dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi.

    Giordano: il 15/6 un galà, l’Italia ha bisogno di giovani brillanti

    Si chiama Sbarro Health Research Organization, l’organizzazione fondata dall’oncologo e scienziato Antonio Giordano che con la scoperta dei guardiani del genoma ha contribuito a scrivere un pezzo di storia nelle terapie anticancro. Ha ricordato la mission di questa organizzazione e l’appuntamento importante del 15 giugno, a Vico Equense Napoli, con un vero e proprio Galà dedicato alla ricerca. Non una semplice cerimonia, ma un impegno verso i giovani per “finanziare le menti più brillanti e i progetti di ricerca”.

    La SHRO “fu fondata da me nel 1992 – ha ricordato – con l’aiuto di un famoso uomo d’affari americano che in maniera filantropica ha creduto nel mio sogno: far nascere un’ organizzazione e finanziare in maniera indipendente le menti più brillanti e i progetti ricerca di cui c’era più bisogno, sul cancro, il diabete e le malattie cardiovascolari. Nel 1994 divenne pubblica e oggi l’organizzazione lavora con le università, americane ma anche con l’Italia”.

    “Un ponte” come lo chiama Giordano che “dal ’92 a oggi ha finanziato più di 400 ricercatori per un minimo di 3 mesi ad anni che si sono formati nei nostri laboratori e che oggi – ha sottolineato – rivestono ruoli in università o aziende farmaceutiche nel mondo”. Ad essere vincente, secondo l’oncologo, è il modello di questa organizzazione che ha investito nella ricerca e nelle risorse umane, mentre accade in associazioni o fondazioni che “molti finanziamenti vadano dispersi nelle strutture”. C’è una volontà di cambiamento in Italia che ha bisogno dei suoi giovani più brillanti, ne è convinto Giordano. Per questo al Galà saranno presenti le Istituzioni italiane, a partire dal ministro della Salute, Orazio Schillaci.


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