Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia

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Bastava un punto per lo scudetto. E pareggio è stato. Il Napoli fa 1-1 contro l’Udinese ed è matematicamente campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Il gol del titolo non poteva non segnarlo Osimhen, che risponde nella ripresa a Lovric.

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Out Zielinski e Lozano, al loro posto Ndombele ed Elmas

Qualche novità, a sorpresa, per Spalletti. La prima a centrocampo: out Zielinski, gioca Ndombele dal 1′ con Anguissa e Lobotka. Elmas preferito a Lozano in attacco con Osimhen e Kvaratskhelia. Per il resto c’è la formazione tipo: Meret in porta, Kim e Rrahmani centrali con Olivera e Di Lorenzo sulle fasce.

    L’Udinese va con il solito 3-5-1-1. Silvestri fra i pali, Rodrigo Becao, Bijol e Nehuen Perez sono i centrali. Lovric, Samardzic e Walace si schierano sulla mediana, Ehizibue e Udogie sono gli esterni alti. Pereyra agisce invece alle spalle dell’unica punta Nestorovski, che sostituisce l’infortunato Beto.

    Lovric gela i tifosi azzurri, Udinese avanti all’intervallo

    In avvio il Napoli non fa male all’Udinese, che invece prende coraggio e si affaccia pericolosamente dalle parti di Meret. Dopo un primo tentativo di Walace, al 13′ a bucare la difesa azzurra e a gelare gli 11mila della Dacia Arena (e i 50mila del Maradona) è Lovric.

    Il centrocampista dei friulani riceve in area di rigore da Udogie appostato sulla sinistra, sposta il pallone e trova un tiro a giro di sinistro all’incrocio dei pali, imprendibile per Meret, che vale l’1-0.

    La reazione degli uomini di Spalletti è affidata al duo KvaraOsimhen. Il georgiano recrimina per un rigore non concesso dopo un contatto con Becao, il nigeriano sfiora il palo con la specialità della casa, il colpo di testa, su cross di Di Lorenzo.

    Nonostante qualche occasione, però, gli azzurri chiudono la prima frazione senza entusiasmare più di tanto: solo 3 tiri verso la porta di Silvestri (uno nello specchio, non insidoso), meno anche di quelli prodotti dai padroni di casa, avanti dunque 1-0 all’intervallo.

    Osimhen segna il gol liberatorio: è parità e scudetto

    L’approccio nella ripresa è lo stesso: il Napoli fa il possesso, l’Udinese risponde attenta e compatta dietro. Al 52′, finalmente, il gol liberatorio: batti e ribatti in area su sviluppi di corner, il pallone arriva a Kvaratskhelia che calcia forte, Silvestri respinge e sulla ribattuta si avventa Osimhen con il tap-in vincente che vale il pareggio.

    Il pubblico della Dacia Arena di fede partenopea carica, il Napoli cavalca l’onda e sfiora il bis. Ma l’Udinese risponde presente e ci prova dalla distanza con Becao: Meret blocca. Al 71′ Zielinski ha la palla del ko su assist di Elmas: buona risposta di Silvestri.

    Il finale è solo formalità: l’Udinese rinuncia ad attaccare, il Napoli fa possesso e i minuti passano inesorabili. Dopo i 3′ di recupero Abisso fischia tre volte: è finita, gli azzurri sono campioni d’Italia, per la terza volta, dopo 33 anni.

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