Napoli, da Foqus diploma cucina alle donne dei Quartieri Spagnoli

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“Un’iniziativa concreta che mette in pratica la vera essenza del concetto di essere comunità. Un esempio virtuoso di come fare rete e fornire una reale opportunità di lavoro che rispetti necessità ed esigenze di ciascuna lavoratrice.

La Regione Campania sarà sempre al fianco di imprese, associazioni, professionisti, realtà del territorio per sostenere progetti che creino opportunità, consentano alle donne di emanciparsi, condividere esperienze ed essere libere”.

Lo ha detto Lucia Fortini, assessora alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili della Regione Campania, a margine della consegna del diploma del corso di formazione in “Gestione delle cucine e dei servizi di ristorazione” e del tesserino Haccp a una quindicina di donne dei Quartieri spagnoli di Napoli.

Ragazze, mamme, nonne dai 30 ai 60 anni, donne non occupate e casalinghe del popolare quartiere di Napoli, hanno seguito per molte settimane un corso su come gestire e cucinare nelle cucine professionali di un ristorante.

Il corso, promosso dall’associazione Muezzin in collaborazione con Foqus, e finanziato dalla Regione Campania con risorse del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è stato tenuto da Antonello Rinaldi, chef delle Cucine Sociali che affacciano nella Corte dell’Arte di Foqus e che ogni giorno offrono piatti e menù della tradizione a chi a Foqus studia, lavora, entra per turismo o per la pausa pranzo. Grazie alle certificazioni ottenute e alle competenze acquisite, le “Donne dei Quartieri Spagnoli” ora potranno lavorare nelle cucine di un qualunque ristorante.

    Nei programmi di Foqus potranno stabilire autonomamente quando voler lavorare, prenotando, in base ai ritmi della propria vita privata, il proprio turno di lavoro nelle cucine di Rinaldi, in cucina o in sala, arricchendo, quando cuoche, con le loro ricette il menù del ristorante. I dettagli del progetto sono stati illustrati da Rachele Furfaro e Renato Quaglia, rispettivamente presidente e direttore generale di Foqus, da Lucia Russo dell’associazione Muezzin e dallo chef Antonello Rinaldi.

    “Da tempo cerchiamo di creare prospettive lavorative per le donne del quartiere su cui da quasi dieci anni insistono le attività della nostra Fondazione – ha spiegato Furfaro -. Riconoscere la necessità di conciliare tempi di vita e di lavoro, in base alle esigenze delle donne dei Quartieri spagnoli, è la sfida di questi tempi e la domanda che emerge da contesti come i Quartieri.

    Secondo questo progetto, ogni donna lavorerà quando potrà e lo vorrà”. Il progetto trae origine da una consuetudine mediterranea, come ha detto Quaglia: “Ci siamo ispirati al modello delle cucine sociali di Beirut dove le contadine che abitano in collina, quando possono, scendono in città per gestire direttamente, e con i loro prodotti dei campi, la ristorazione di alcuni locali.

    Da questa esperienza abbiamo ricavato il principio della gestione del lavoro basato sui tempi della vita privata che può non consentire alla donna il tradizionale tempo pieno o continuativo. Oggi 15 donne dei Quartieri sono una potenziale risorsa professionale per i molti locali, trattorie e ristoranti del quartiere, in una dimensione occupazionale, sociale ed economica nuova”.

    Le attività del ristorante e della pizzeria di Foqus, molto frequentati dai ragazzi e dai docenti dell’Accademia di Belle Arti e dai professionisti per la pausa pranzo, saranno, per le nuove professioniste della ristorazione, l’occasione per iniziare il proprio lavoro, grazie al sostegno finanziario iniziale della Regione e della Fondazione.

    “È stata un’esperienza molto formativa anche per me – ha evidenziato Rinaldi -. Sono entrato in contatto con donne che hanno un’energia straordinaria e tanta voglia di fare. Abituate a preparare da mangiare per le loro famiglie, hanno dovuto fare il salto di scala dalla cucina familiare agli 80 coperti del ristorante.

    Con questo corso abbiamo contribuito ad ampliare il loro orizzonte di conoscenze conservando le radici che affondano nella cucina tradizionale napoletana, dalle torte rustiche, casatielli e tortani, ai classici sughi del ragù e della genovese, fino ai dolci e, in particolare, la pastiera, preparate rigorosamente con l’acqua di fiori d’arancio, come previsto dalla ricetta originale”.


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